Carro Fma
di Stefania Mercuri

Non so se anche a voi succede, ma il problema di “cosa regalare a Natale” me lo pongo ogni anno.
Cosa c’entra questo con il titolo dell’articolo? Ve lo spiego subito.

Voi conoscete mio marito Carlo come modellista e molti anche personalmente. Pensate forse che sia facile per me scegliere un regalo giusto per lui? Un maglione? Un orologio? Forse un libro? No! Non è il tipo!

Bisogna sempre riuscire a trovare qualcosa che lo stupisca, che sia originale e soprattutto a tema fermodellistico.

Dopo aver spulciato le varie riviste alla ricerca di qualche novità in uscita, aver girato per negozi, navigato in internet, ero disperata; mancavano due settimane a Natale ed io ero ancora a mani vuote.

Poi il flash. Nel suo “laboratorio” c’erano diverse scatole dei kit in H0 di TTM.

Perché non montarne uno?

Tra i vari tipi, la scelta è caduta sul carro Fma (carro chiuso a monta alta con garitta), perché l’ho ritenuto il più semplice e più alla mia portata.

Ho iniziato quindi la mia “prova”.

Dovevo fare un buon lavoro per due motivi: il primo è che, se non ci riuscivo, non avrei avuto né il tempo né un’idea per un altro regalo; il secondo, che sarei dovuta essere molto precisa nel montaggio, vista l’esperienza e la competenza di Carlo; conoscendolo, non mi avrebbe certo risparmiato le critiche.

Materiale occorrente:

-       kit carro Fma di TTM;

-       Lifecolor UA 088-FS 30109, Italian Mimetic Brown 2;

      Lifecolor LC 72-FS 27038 Nero Semilucido;

-       Humbrol 56 argento;

-       Primer Tamiya Fine;

-    Grigio Chiaro LifeColor  UA 034-FS 36251;

-       Marrone  Model Color Vallejo 826  Medium Brown;

-       Humbrol 40 clear matt;

-       barrette di stagno per saldatura.

Cominciamo con il montaggio.

Dopo aver guardato e studiato bene le istruzioni, decido di fare a modo mio, e parto con la costruzione del telaio (e non della cassa come suggerito) così avrei montato le pareti della cassa e della garitta, poggiandole sulla base del telaio.
Non mi soffermo di più sul montaggio perché, come ho già detto, è abbastanza semplice. Se ci sono riuscita io...
Inoltre, il kit è fatto molto bene, le pareti combaciano perfettamente.

Premetto che non ho montato i portaganci e i ganci perché Carlo usa un suo metodo con molle e spilli e quindi, non sapendo fare come lui, ho preferito non farlo.

Prima di incollare il tetto e mettere le ruote, ho proceduto alla verniciatura.
Ho dato una mano di primer Tamiya e ho lasciato asciugare bene.

La verniciatura è stata fatta interamente a pennello per un semplice motivo: non so assolutamente usare e pulire l’aerografo.
Essendo un carro a doghe in legno verticali, si presta bene anche alla verniciatura a pennello.
Ho dato una prima mano di colore acrilico Lifecolor UA 088-FS 30109, Italian Mimetic Brown 2, ed ho lasciato asciugare il carro fino al giorno dopo.
Sul carro sono state date due mani di colore.

Il telaio e i parasala sono stati verniciati con Lifecolor LC 72-FS 27038 Nero Semilucido.

Finita la verniciatura del telaio e della cassa, mi sono occupata del tetto.
Anche su di esso è stata data una mano di Tamiya e, successivamente, due mani di Humbrol 56 sintetico (sempre a pennello).
Quando tutti i pezzi erano ben asciutti, li ho assemblati (senza incollare il tetto) ed il carro era finito.
C’era però qualcosa che non mi piaceva, il montaggio era quasi perfetto, la verniciatura anche, ma il carro appariva troppo nuovo e poco “personale”: chiunque avrebbe potuto farlo.

Così ho pensato di invecchiarlo, cosa piuttosto pericolosa perché, se sbagliavo, dovevo ricominciare tutto daccapo e il tempo stringeva.

Per dare una patina generale di sporco a tutto il carro, ho usato il nero semilucido e, con un pennello non troppo piccolo e morbido, ho passato il colore diluito, facendo attenzione che “scorresse” bene lungo le doghe e le sporcasse. Di solito, per fare questo, faccio gocciolare la vernice, tenendo il carro in piedi, dall’alto verso il basso lungo le doghe. Se si forma una goccia  alla base del carro la si asciuga velocemente (altrimenti si assorbe tutto il colore) con un pezzettino di Scottex.
Ho cercato poi delle foto per vedere bene i punti più sporchi e più consumati, in un carro merci.
Quindi, con il nero, sempre diluito, ma con un pennello più piccolo del primo, ho insistito nei particolari che di solito sono più “neri”: i praticabili, le griglie, gli interstizi delle saracinesche, i longheroni del telaio e dove scorrono i portelloni.
Con il nero quasi puro, ho fatto i respingenti e i rettangoli neri alla base di ogni fiancata lunga, ho sporcato (come se fosse grasso) il meccanismo del freno che fuoriesce dalla vedetta della garitta. Foto 4 e 5

Come sempre ho fatto ben asciugare il tutto.
Ora bisognava dare al carro l’idea del legno vecchio, scrostato e delle sue venature di vari colori.
I colori che ho usato per l’invecchiamento sono:

Grigio Chiaro LifeColor  UA 034-FS 36251;

Marrone  Model Color Vallejo 826  Medium Brown.

Ho applicato prima il marrone, con un pennello usando la tecnica “a punta secca”: si intinge il pennello (non completamente) nel colore e poi si fa assorbire l’eccesso su un pezzetto di carta assorbente. Sempre basandomi su una foto dal vero, ho cercato di sporcare nei punti che mi sembravano adatti. Dopo ogni pennellata, passavo con il dito per spandere meglio la vernice.
Prima di passare ad un altro colore, bisogna far asciugare bene il tutto.
Stessa cosa ho fatto con il grigio.
Con il colore base del carro (Mimetic Brown) molto diluito che simula bene la ruggine, ho sporcato I predellini, i para sala e tutte le parti del telaio che sporgono dalla cassa.

Non preoccupatevi di “macchiare” il carro, perchè spesso i carri al vero sono molto più sporchi di quello che possiamo riprodurre noi; l’importante è, secondo me, evitare l’effetto “Arlecchino”, inteso come maschera e non come elettrotreno!!
Il tetto ho preferito lasciarlo “pulito” perchè ho notato che spesso I carri, anche se vecchi, hanno il tetto riverniciato.
A lavoro terminato e a carro ben asciutto, ho messo le decals. Non vi spiego come si fa perchè saprete farlo sicuramente meglio di me!

L’ultimo passo è quello di dare due mani di trasparente Humbrol 40 clear matt sintetico, molto diluito, sempre a pennello.  

Per dare più peso al carro, ho inserito all’interno della cassa, due sbarrette di stagno incollate con il Vinavil (trucco imparato da Carlo!)

Ecco quindi il carro finito.

Spero di aver dato un’idea per l’invecchiamento di questo simpatico carro, e spingere magari qualche donna “volenterosa” ad aiutare il proprio marito ad arricchire il suo parco rotabili.

Buon lavoro!

Stefania Mercuri