Le "Giornate Fiorentine" 2006

VII GIORNATE FIORENTINE EDIZIONE 2006
29 - 30 Aprile
GMFF - Museo Scala N Leopolda - ASN

L'anno scorso avevo aperto il resoconto sulle "Giornate 2005" con una parola: Grandissime !!!

Quest'anno dovrei trovare un aggettivo ancora piu' eclatante, per riuscire a condensare in una sola parola l'essenza di questi due giorni, ma e' difficile trovare aggettivi che poi non sembrino esagerati a chi non c'e' stato, perche', se finora le "Giornate" sono state grandissime, ebbene, quest'anno avevano molti motivi per essere ancora molto di piu'.

Il primo e piu' importante di questi e' stato la mancanza di Manrico, recentemente scomparso, lui era una locomotiva in carne ed ossa, un bulldozer superappassionato e capace che trascinava tutto e tutti, un simpatico testardo che ci manca molto e che sapeva spingere e trainare un fantastico gruppo di appassionati, tutti bravissimi peraltro, che formano il "Gruppo Modellisti Ferroviari Fiorentini", in progetti grandiosi. Ma questo lutto, che avrebbe potuto rappresentare la fine di un periodo d'oro per il GMFF e per il Museo della Scala N, invece, proprio nell'intento di onorare lui, Manrico, la sua innata voglia di fare, la sua totale dedizione alla nostra causa, ora sta spingendo tutti a dare il massimo, quasi per tranquillizzarlo, nel tentativo di farlo riposare in pace, con la certezza che la sua opera non avrebbe corso pericoli e sarebbe continuata come lui avrebbe voluto. Infatti, ho notato che, se da un lato ci manca la sua figura, perennemente avanti e indietro con il suo gigantesco mazzo di chiavi in mano o a penzoloni dalla cintura, dall'altro sembra che lui sia ancora presente, vicino a noi, con la testimonianza delle mille cose che portano il suo nome, non ultimo un bellissimo soppalco tutto in metallo, destinato all'ampliamento dell'esposizione dei modelli del Museo della Scala N. Eccolo qui ritratto in un felice momento della passata edizione, l'inaugurazione delle "Giornate" 2005, mentre si adopera nella stappatura di una Magnum di Champagne per il brindisi. ,,,,Ciao Manrico!

Le "Giornate Fiorentine" sono un appuntamento che sta continuamente crescendo in qualita' dei contenuti e, come avevo gia' scritto l'anno scorso, e' imperdibile per tutti gli appassionati di fermodellismo! Di anno in anno diventa sempre piu' completo e sempre piu' denso di avvenimenti importanti che lo fanno apparire come il momento piu' alto del nostro hobby nel nostro Paese. Anche se otto anni fa le "Giornate" sono nate per riunire gli appassionati della scala N, da anni ormai hanno perso questa loro connotazione, basti pensare ai Master, ma in particolar modo quest'anno in cui hanno acquisito anche il battesimo ufficiale degli appassionati della scala H0, presenti in massa con il "Plastico del Forum", per non parlare del "mercatino" che vedeva piu' di 60 espositori; una cosa veramente in grande stile!

Per concludere questa introduzione, diro' solo che il tempo, anche se non dei migliori, ci ha risparmiato alla grande e gli scrosci d'acqua che ci sono stati, avvenivano sempre quand'eravamo tutti al coperto, lasciandoci andare e tornare dal ristorante o dall'albergo senza inzupparci, anche qui intravvedendo una regia del tempo diretta, a nostro favore, dal nostro caro amico Manrico che probabilmente ora puo' agire su scale un po' piu' grandi...

Entrare alla Leopolda e' sempre una grande emozione. Le cose che saltano agli occhi sono tante e sono tutte belle, naturalmente parlo per noi, appassionati di cose ferroviarie, ma credo che nessuno resterebbe imperterrito di fronte a questa collezione di draisine a motore umano

oppure nel vedere da vicino una vera sala montata, oppure un pantografo che l'osservatore disattento puo' pensare essere relativamente piccolo, in quanto normalmente e' posto lassu' sopra quattro metri di locomotore, ma che, visto da vicino fa la sua giusta impressione...

oppure, come si puo' a non fermarsi un attimo ad ammirare un vero passaggio a livello, funzionante, con tanto di luci e di campana, che regola il traffico di entrata e uscita dal vialetto principale che porta all'ingresso del Museo, proprio accanto ad una bella loco da manovra?

Ma i pezzi forti erano un po' piu' avanti. Vi ricordate la Gr. 940.047 che era in dotazione al Museo qualche anno fa? Non importa, eccola qui sotto...

...l'anno scorso non era piu' lì, le FS se l'erano ripresa per sistemarla e renderla atta al funzionamento a vapore, cosa piu' che meritoria, assegnandoo al Museo, nel contempo, un'altra Gr. 940, precisamente la 008. Nel momento in cui era arrivata al Museo Fiorentino questa nuova locomotiva era veramente in pessime condizioni e, se non la ricordate bene, senza andare al resoconto delle Giornate 2005, ve la ripropongo qui sotto

ebbene, nell'arrivare nel cortile in cui e' posta la Gr. 940, c'era da sgranare gli occhi nel vederla perfettamente dipinta nella livrea corretta, senza divagazioni "artistiche" di sorta, purtroppo molto frequenti, anche ad opera di Depositi FS, non solo da appassionati volontari (a titolo di cronaca diro' che anche la 047 non ne era esente). Proprio bella, con i fanaloni rifatti artigianalmente dai ragazzi del gruppo, come le targhe, perfettamente uguali a quelle originali, guardate qui sotto che spettacolo!

Ma non basta, la sorpresa e' stata ancora maggiore in quanto, agganciato alla Gr. 940.008 c'era un bel DM, cioe' uno di quei carri particolari che facevano il servizio collettame e posta con i treni merci, anch'esso tirato a lucido come ai bei tempi andati e ora adibito a negozio per i gadget, tipo magliette ed altro, che si occupa di vendere il GMFF tra le sue attivita' sociali. Eccolo qui sotto.

La scena di una stupenda Gr. 940 con il suo fedele DM agganciato, era impreziosita ancorpiu' da una tipica colonna per il rifornimento d'acqua; un quadretto che noi "vecchi" siamo riusciti a vedere ripetutamente in epoche ormai lontane, sicuramente non per merito, ma che, ricreato in un ambiente cosi' piacevole e soft, evocava, ancora di piu' di quello che i nostri cuori potevano ricordare, una ferrovia ormai irrimediabilmente perduta. Che nostalgia mi era venuta!

Ma torniamo a noi, i lavori si sono aperti sabato 29 con un brindisi di benvenuto e con il doveroso ricordo dell'amico scomparso alla cui memoria e' stata scoperta una targa e a cui il Presidente della ASN, Antonio Rampini, ha indirizzato un discorso di commemorazione.

Chi entrava nel Museo, veniva ricevuto dal grande (in tutti i sensi) segretario dell'ASN, Mauro Porcelli che vediamo qui sotto nel pieno esercizio delle sue funzioni. Qui si svolgeva il ricevimento degli amici modellisti e il rinnovo delle quote sociali, ormai gli iscritti all'ASN sono piu' di 220, non male.

Oltrepassata la postazione di Mauro, sulla destra si entrava in un breve corridoio in cui erano poste alcune vetrinette nelle quali artigiani e altri produttori, avevano esposto la propria produzione. In una di queste vetrinette c'erano le novita' di ACME, sia relative alla scala N che a quella H0, mancano in foto gli E 402 Prototipo che sono stati fatti vedere solo durante le presentazioni avvenute, per tutti gli espositori dei modelli, al termine dell'assemblea annuale dei soci ASN

poi c'era Alessandro Pone, con le sue elettromotrici ALe 840, i suoi camioncini e la miriade di complementi per il completamento dei plastici in scala N

Interessante come sempre l'esposizione di Luca Patuzzi, anzi, questa volta era anche piu' interessante di sempre, in quanto, assieme alle sue splendide realizzazioni di edifici, ora anche illumunati, presentava lo studio di un nuovo metodo per la realizzazione di carrozze passeggeri. In pratica da un parallelepipedo di plexiglass, opportunamente fresato alla base per l'accoglimento dei carrelli, grazie a fiancate stampate separatamente su materiale adesivo ed applicate poi opportunamente al plexiglass, e all'applicazione di carrelli, tetti e del sottocassa, veniva ad ottenere degli oggetti come quelli mostrati qui sotto nelle prime foto, foto che peraltro testimoniano anche della sua bravura nell'interpretare la costruzione degli edifici in cartoncino.

Nelle vetrinette c'era ancora la produzione di Nino Iraci, bravissimo nell'eseguire queste carrozze ricavate da polistirolo trasparente di modesto spessore a cui, poi, viene applicata una pellicola stampata su materiale adesivo. Si ottengono cosi' vetri perfettamente a filo e qualsiasi livrea si desideri. Il metodo e' molto simile a quello usato da Luca Patuzzi, cambia il supporto interno, ovviamente piu' leggero nelle realizzazioni di Nino Iraci, quindi, da un certo punto di vista, meglio trainabile se le composizioni sono particolarmente "pesanti", comunque il risultato, sia nel primo che nel secondo caso, devo dire che e' veramente notevole e che queste carrozze praticamente sono indistinguibili da quelle della produzione commerciale, perlomeno finche' il treno che marcia sul plastico, ma questo e' lo spirito giusto con cui affrontare la scala N. Un plauso a questi bravissimi modellisti che continuando ad aguzzare l'ingegno e riescono a trovare metodi semplici per realizzare cose decisamente complesse.

C'era anche Simplon Model che presentava una serie di edifici ed accessori del mondo FS, rimesse, stazioni e fabbricati minori, realizzati in resina

Ed infine c'ero io, con la mia "Locomodel", e presentavo per la prima volta in Italia alcune cose nuove e molte cose gia' viste in nudo metallo, ma questa volta finite e decorate nei colori caratteristici dei soggetti. Avevo portato solo cose in scala N, quindi di cose mie si poteva vedere l'ATR 100 in due versioni (Castano-Isabella e Rosso-Blu della fornitura iniziale), tutti i diesel unificati (D.343, D.443, D.345, D.445), questi anche in piu' versioni, per esempio il D.343 lo presentavo sia con serrande chiuse che aperte, oppure ancora in livrea della Ferrovia Sangritana, poi ancora il Tobruk in due versioni e il Minuetto elettrico a cui mancavano solo ganci e decals, ma dipinto in tutti i suoi colori come non era mai stato visto ancora in Italia ed infine le carrozze centoporte e la nuovissima Gran Confort Stampa & Conferenze in configurazione ormai definitiva e gia' prenotabile. Ecco un paio di foto giusto per rendere il senso di quanto appena detto.

Proseguendo oltre si accedeva alla sala dedicata ai Master (che quest'anno vertevano sull'uso dell'aerografo, sulla progettazione di trasmissioni per i nostri modelli, sulla migliore conoscenza delle specifiche Fremo e sulla migliore attrezzistica per il modellista costruttore), mentre, svoltando a sinistra appena sorpassata la segreteria, si trovavano i ragazzi del FREMO attorno alla loro creatura, un plastico modulare costruito secondo le specifiche di questo sistema.

Procedendo oltre, si saliva per una scala che dava accesso al grande plastico in scala N del "Museo della scala N" di cui il bel soppalco robusto di cui ho parlato prima, completamente realizzato in metallo, si presentava come una assoluta novita' di questa sala. Appena entrati nella prima sala del Museo, si poteva assistere ad una delle ultime testardaggini di Manrico, ma, bisogna dire, per fortuna che era testardo il nostro caro amico, infatti, il grande plastico in stile americano realizzato da Giorgio Calzoni e il suo socio in modellismo, stupenda creazione che l'anno scorso avevamo potuto ammirare nella sala di ingresso, dove quest'anno avevamo trovato il plastico modulare FREMO (vedi le Giornate Fiorentine 2005), ora e' divenuto parte integrante del grande plastico del Museo della scala N, essendo stato inserito in un posto che sembra essere stato fatto apposta per esso. Anche in questo, la lungimiranza di Manrico ha avuto ragione su tutto. Qui sotto un po' di foto, prese da angolazioni diverse rispetto a quelle fatte l'anno scorso, vi potranno dire quanto abbia visto giusto chi l'aveva fortemente voluto integrare con il preesistente.

Pero', anche se l'ho proposto altre volte non posso non fare omaggio ad un paesino che mi piace da morire e che ogni anno mi rapisce per la sua compiutezza; non c'e' bisogno di dire molto, anche questa e' un'altra opera di quel grande Manrico che ci ha lasciato,

Come anche quest'altro in curva con stazione...

Dove il giorno dopo si sarebbe svolto il mercatino, nel primo pomeriggio del sabato si e' tenuta la consueta assemblea annuale dei soci ASN, con l'esposizione da parte del Presidente Antonio e del segretario Mauro di quelle che sono state le attivita' svolte nell'anno appena trascorso e quelli che sono i progetti per l'anno in corso. Sono intervenuti alcuni soci per organizzare meglio il lavoro dell'associazione stessa, ricordo Giorgio Lopa, Massimo di Giulio, Andrea Barella, Domenico Bochicchio, Ezio Mazzarella e Aligi Losio. ma non me ne vogliano altri che non ho menzionato. Come piacevole consuetudine, a corollario di questa assemblea, sono state consegnate targhe ricordo ai docenti dei Master. Alla fine e' stato approvato il bilancio e siamo tornati nel fabbricato centrale del Museo.

Come ho gia' accennato, quest'anno le manifestazioni che componevano le "Giornate" erano numerose davvero, per esempio l'adesione del gruppo autore del "Plastico del Forum", come e' stato chiamato per aver preso i natali da un'idea nata nel forum virtuale di una nota rivista del settore. In un padiglione attiguo, in uno spazio davvero ragguardevole (ma quanto sono fortunati questi fermodellisti fiorentini! ;-)) trovava posto sia un mercatino del Compro-Vendo-Scambio di materiale ferroviario...

...sia l'ormai famoso "Plastico del Forum" e alcuni altri diorami e piccoli plastici...

oltre all'immancabile "Linea Secondaria", produttore di alberi bellissimi e ora anche di ponti metallici, che riesco a trovare ovunque, perfino alla Intermodellbau di Dortmund nell'alta Germania, veramente incredibile la sua vitalita' e la sua costanza.

Nell'entrare in questo grande capannone in cui abbiamo visto il mercatino e il grande plastico modulare del Forum, c'era uno speciale servizio antincendio, forse non dotato dei mezzi piu' moderni, ma sicuramente di una simpatia unica, date uno sguardo qui sotto...

Un Museo che si rispetti serve proprio a questo, no? serve a farci capire quanta strada abbiamo fatto, passo dopo passo, magari senza che noi ci accorgessimo dei continui piccoli cambiamenti che avvenivano attorno a noi, ma, se le cose del nostro passato , quindi della nostra storia, vengono adeguatamente conservate, ecco che, se improvvisamente veniamo messi di fronte all'evidenza dei fatti, tutta questa strada percorsa a piccoli passettini, ci salta prepotentemente agli occhi e allora siamo in grado di percepire con chiarezza questo lungo cammino.

Il servizio antincendio pero', poteva contare anche su di un altro mezzo, egualmente non modernissimo, ma egualmente splendido e di indubbio fascino; eccolo qui sotto, una Jeep dell'ultima guerra adattato all'uso su rotaie e attrezzato di tutto punto.

Ce n'era un bel po' di cose da vedere, vero? Ma stavolta c'erano anche cose da sentire, infatti, la Filarmonica di Firenze, che normalmente prova in uno dei molti locali della Leopolda, ha tenuto un concerto, la domenica mattina, naturalmente in memoria di Manrico Mannucci. Secondo me e' stato un momento di grande commozione e di alto livello musicale. Tre Maestri hanno diretto l'orchestra in tre diverse performances, tutte e tre egualmente di ottima qualita'. Un altro bel saluto al nostro Manrico; ma, ditemi, quante altre manifestazioni fermodellistiche possono contare su di una cosi' grande e varia serie di avvenimenti? Penso nessun'altra, in verita'.

Come se tutto questo non bastasse,, il GMFF si e' fatto promotore di una raccolta di fondi a favore dell'ospedale pediatrico Meyer di Firenze, dimostrando una grande sensibilita' e dimostrando anche di che pasta sono fatti i fermodellisti. Tanto di cappello ad iniziative come questa. Ecco qui sotto il momento ufficiale della consegna del denaro raccolto ad un funzionario dell'ospedale pediatrico Meyer.

A questo punto non ci vuole tmolto per convincersi che questi sono stati due giorni intensi e di livello assolutamente superiore a qualsiasi altra manifestazione del settore che si svolga in Italia, tanto dal dal lato tecnico, pensiamo ai Master, quanto dal lato coreografico, pensiamo che eravamo in un vero Museo delle FS, ma soprattutto dal punto di vista umano. Vi e' mai capitato di partecipare ad una manifestazione di qualita' superiore a questa? Per noi, ritrovarci alla Leopolda e' una cosa che aspettiamo per mesi, perche' sappiamo di ritrovare tutti quegli amici appassionati della stessa nostra passione e lavoriamo tutti molto per presentarci al meglio a questo appuntamento, ma poi, quando ci si ritrova, sembra che ci siamo lasciati il giorno prima e quella che prevale, non e' la preparazione, ma la voglia che abbiamo di stare insieme e di scambiare chiacchiere, progetti e pensieri. Questa e' la bellezza di una passione sana, fatta di treni, ma soprattutto di Persone pulite, amiche e rispettose, "belle dentro" come si usa dire di questi tempi.


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