GIORNATE FIORENTINE 2006 - ASN - Museo Scala N - GMFF

Lavorare con l'aerografo
a cura di Guido Fraticelli
(e la collaborazione di Sergio Pauluzzi)

 

CHE COS'E' UN AEROGRAFO?
Il primo approccio col mondo della verniciatura e dei colori avviene, spesso, tramite l'utilizzo dei classici pennelli di varie misure, da adoperare come meglio si riesce per colorare modelli ( treni aerei, auto, figurini,ecc…).
Non sempre i risultati sono all'altezza delle aspettative, la vernice non rimane omogenea, si formano grumi, non copre abbastanza.
Per non parlare poi del fatto che col pennello si rischia di lasciare il fastidioso tratto di setola sul modello.
Per facilitare il lavoro viene in nostro aiuto un “attrezzo” ormai non più sconosciuto, chiamato AEROGRAFO o AEROPENNA.
Il funzionamento si intuisce già dal nome che sottolinea come sia fondamentale lutilizzo dell'aria compressa.
Infatti, questa specie di penna, ha come caratteristica la vaporizzazione delle particelle di colore; vaporizzazione che avviene appunto, grazie ad un getto d'aria.
Necessariamente bisogna disporre di un compressore ( vedi foto 1), o in alternativa, di una bombolette di aria compressa vendute nei negozi specializzati.


Foto 1- compressore silenzioso

Esistono due categorie generali di aerografi:

-aerografi professionali
-aeropenne

Gli aerografi professionali ( vedi foto 2) sono strumenti tecnicamente avanzati che,oltre alla regolazione della quantità di colore, tramite l'ugello anteriore di erogazione, permettono altresì di stabilire a piacimento la quantità e la potenza del getto d'aria, tramite l'utilizzo della leva/pulsante superiore.
Questa tipologia di strumento è consigliabile a persone che hanno già confidenza col mondo della verniciatura “a spruzzo”, anche perché all'alta qualità del lavoro ottenibile mediante il loro utilizzo va aggiunta una altrettanto accurata manutenzione.
L'aerografo va infatti lavato dopo ogni utilizzo in quanto, a prescindere dal tipo di vernice utilizzata ( smalti, nitro, acrilici), i residui che inevitabilmente si depositano nei condotti di espulsione aria/colore, portano all'intasamento e all'inutilizzabilità dello strumento.


Foto 2- aerografo con corpo in metallo

Le aeropenne ( vedi foto 3) sono strumenti più semplici rispetto agli aerografi, in quanto presentano minor tipologie di funzioni ( non hanno, per esempio, la regolazione del getto daria) e la qualità dei materiali è diversa (molto spesso si utilizzano corpi in plastica pressostampate contro l'acciaio degli aerografi).
Non necessariamente questo significa che la qualità del lavoro debba essere inferiore, anzi, la mia esperienza verte proprio verso l'utilizzo di quest'ultima tipologia di strumento, perché, oltre al prezzo più contenuto, la manutenzione (sempre attenta e accurata) non deve essere necessariamente “estrema” come con l'aerografo.


Foto 3- aeropenna con corpo in plastica

Un ultimo riferimento va fatto per le pistole ad aria compressa industriali.(vedi foto 4)
Sono queste degli strumenti leggermente diversi dai precedenti che ho citato, hanno una forma molto più simile a quella di una pistola, e sono utilizzate per lo più in campo industriale dove, a fianco dell'utilizzo di grossi compressori, c'è la necessità di verniciare altissimi quantitativi di pezzi.
Anche in questo campo la qualità dipende dalla tipologia di prodotto offerto e dal suo conseguente prezzo, più o meno consistente.


Foto 4- aeropenna industriale

 

LAVORARE CON L'AEROGRAFO

La cosa da imparare prima di tutto è il metodo.
Fondamentale è, non solo lapproccio “materiale” verso la verniciatura di un oggetto, ma anche la pianificazione “mentale” dei vari momenti lavorativi.
Innanzitutto bisogna scegliere cosa fare; è meglio cominciare con una verniciatura integrale? Oppure è preferibile iniziare con una sporcatura? Quale oggetto è meglio scegliere?
Queste sono alcune delle numerose domande che si pone l'appassionato che vuole intraprendere la strada della verniciatura ad aerografo.
Molto spesso siamo attratti da progetti faraonici che quasi mai vedono termine (riverniciare tutti i carri cisterna della propria compagnia free-lance, nella livrea sociale con tanto di sporcatura).bisogna di fatto iniziare da qualcosa a portata delle nostre capacità che, anche se commettendo errori, ci permetta comunque di imparare senza rovinare nulla di valore.
Indubbiamente a superficie maggiore corrisponde una facilità di lavoro maggiore.
Un carro cisterna in H0 è più facile da sporcare o verniciare correttamente che uno in scala N (anche se questultimo sarà senza alcun dubbio più bello).
Importantissime sono le pianificazioni del lavoro.
Una volta scelto il soggetto e la tipologia di intervento da effettuare( verniciatura, sporcatura ecc.) dobbiamo determinare tutti gli step che ci permettono di arrivare al completamento del lavoro.

SMONTAGGIO DEL MODELLO.
Se il modello possiede parti smontabili è bene toglierle.
Le regioni di colore da individuare sono quelle che corrispondono ad oggetti differenti. La scala di accesso alla garitta o al cielo del carro cisterna può essere colorata in argento, rispetto al rosso vagone o altre tonalità del carro, e quindi procediamo alla sua separazione.
Il telaio, solitamente nero, può essere anch'esso separato dal corpo del carro e lavorato a parte.
Vanno tolte anche le ruote che non devono essere per ora verniciate.

VERNICIATURA INIZIALE
Con il successo, sulle riviste e nei migliori club di amici del treno, delle ferrovie free-lance si sono spalancate le porte alla personalizzazione dei rotabili della propria ferrovia. Fatto che trovo molto utile al divertimento.
Una volta scelta la livrea dobbiamo individuare se in essa sono presenti diverse tipologie cromatiche (filetti, variazioni di colori su superficie comune ecc.) ed individuare l'ordine per la verniciatura.
La personale esperienza mi ha fatto optare per un ordine inerente la grandezza della superficie da verniciare: il rosso vagone del carro merci è senza dubbio il colore che copre la maggior parte di superficie del carro stesso e quindi procederò per primo a tale verniciatura.
Il carro può essere tenuto in opera in diversi modi, limportante è stare comodi per ottenere un ottimo lavoro.
Alcuni preferiscono tenere con le mani gli oggetti da verniciare (previo utilizzo di guanti in lattice), altri si appoggiano su piani appositamente creati, altri ancora mediante l'utilizzo del nastro biadesivo bloccano l'oggetto su aste di legno per manovrarli meglio durante la verniciatura.
A seconda delle tipologie di vernici usate si necessita di ambienti più o meno arieggiati, il consiglio che do, è quello di verniciare comunque in luoghi asciutti con l'ausilio di vere e proprie cabine di verniciatura ad aspirazione forzata, quando si utilizzano vernici nitro o smalti.

Per verniciare una superficie piana si può procedere in questo modo:
fissare l'oggetto al sostegno scelto (piano, mano o asta) passare con l'aerografo sulla superficie da verniciare con movimenti orizzontali alternando da destra a sinistra.
L'inclinazione del getto, rispetto all'orizzontale, della superficie non è particolarmente influente per questo tipo di verniciatura, l'importante è coprire bene. Se si utilizzano dei metalli è bene passare una mano di primer, ovvero un aggrappante per vernice che agisce formando una micro pellicola atta a favorire la tenuta del colore.
A seconda del tipo di vernice i tempi di asciugatura sono diversi.
Questo periodo è influenzato molto anche dalla quantità di diluente che è stata mischiata al colore (acqua per acrilici, nitro per smalti e vernici alla nitro); maggiore è la quantità di diluente maggiore sarà il tempo per l'asciugatura del colore.

girare il modello a favore di verniciatura in modo che ogni scanalatura o gradino non lasci ombre non colorate.
Questo passaggio è importantissimo perché la copertura uniforme fatta male inficerà tutto il lavoro.

Analogo discorso può essere fatto per la copertura di superfici bombate o concave avendo l'accortezza di fare più passate leggere per impedire alla vernice di accumularsi e gocciolare.

In tutti i casi di verniciatura, è buona cosa dare prima di tutto una passata veloce e generale a tutto l'oggetto, con il colore voluto, per garantire una migliore presa della vernice stessa. Tale passata di colore non deve coprire loggetto, bensì formare un leggero velo.

VERNICIATURE SUCCESSIVE
Una volta data la verniciatura di base si può passare a considerare le variazioni cromatiche.
Dove si scelga di non usare decalcomanie, si possono riprodurre alcuni particolari tramite lapplicazione di mascherature ,( limitatamente a filetti o zone di colore non troppo piccole).
Per mascherare correttamente un modello si possono usare diversi metodi, il più utilizzato è quello del nastro “mascherante”.
Possiamo scegliere di utilizzare nastri appositamente creati da note case di modellismo o più semplicemente usare il nastro adesivo di carta color giallo. Di questultimo tipo sono forniti negozi di coloreria e imbiancatura.
Positiva è la diversificazione dellofferta: i nastri vengono diversificati in base alla quantità di colla presente sul lato adesivo.
Quello che serve a noi è a basso coefficiente di adesività e possiamo verificarlo in loco tagliando un pezzo di nastro e ripiegandolo su se stesso dalla parte della colla: se non forma pallini di colla va bene!
Un altro mezzo per mascherare può essere il classico retino da disegnatore.
Consiglio questo articolo perlopiù su superfici piane, per piccole forme da incidere sul retino (fuori opera) previa smaltatura di una buona parte della colla presente.
Da ultimo, e tuttora in fase di sperimentazione, è il teflon da idraulico che seppur non adesivo, quando viene stretto attorno all'oggetto mantiene la forma e garantisce una buona verniciatura.
Potrebbero verificarsi problemi su volumi cilindrici, va allora studiata bene la mascheratura a nastro in modo che avvolga (magari con più spezzoni) la parte da mascherare

Individuata e mascherata la parte di colore successivo, può accadere che si riveli necessario isolare dal colore il resto del modello.
Per fare questo, possiamo sempre utilizzare il nastro (di larghezza maggiore per fare prima) o, se la superficie è vasta, si possono creare delle mascherature con cartone o carta di giornale.
Nel caso dovessimo riprodurre lo scudetto arancione dellindicazione “infiammabile”, dopo aver individuatone i contorni possimamo creare una mascherina di cartone per impedire al colore di propagarsi.

Nel caso in cui la livrea preveda due zone di colore affiancate e distinte, si provvederà a mascherare la parte del modello che non va verniciata individuando contemporaneamente il contorno dellaltra, si procederà poi alla verniciatura passando il colore prescelto.

MASCHERATURE PARTICOLARI
Possono presentarsi casi in cui sia necessario mascherare delle parti in cui risulti difficoltoso l'utilizzo dei metodi sopra citati.
Vengono in nostro aiuto dai prodotti commerciali, per lo più sostanze liquide abbastanza dense ad essiccamento, che una volta asciutte possono essere tolte facilmente, una su tutte e' il MASKOL.
Questa pasta mascherante può essere applicata a superfici complicate da mascherare quali i respingenti, isolatori, tergicristalli, vetri ecc., fatta la verniciatura si toglie la pellicola e la regione isolata risulta indenne da colore.

VERNICIATURA DI ACCESSORI
Con l'aerografo la qualità della verniciatura è sicuramente migliore che a pennello, e sicuramente rende più veloci alcune situazioni, come la verniciatura di particolari in monocromia.
Le scalette dei carri, tetti , carrelli, accessori vari possono essere verniciati in maniera veloce tramite il metodo delle barre di sostegno e biadesivo, in questo modo con una passata di aerografo il piccolo particolare è pronto. Più particolari diversi ci sono, più possiamo sbizzarrirci a verniciarli.

RIASSEMBLAGGIO DEL MODELLO
Una volta verniciate tutte le componenti del modello possiamo riassemblarle, assicurandoci che la vernice sia asciutta.
Sicuramente il colore avrà creato uno spessore, in caso di difficoltà di assemblaggio è inutile forzare il pezzo rischiando di rovinarlo, bisogna semplicemente togliere l'eccesso nelle parti di incastro tramite un taglierino affilato.

SPORCATURA
Una volta verniciato il modello, chi vuole, può sporcarlo e, con l'aerografo, questa parte è veramente divertente!
In base alla scala del modello consiglio l'utilizzo di uno o più colori.
In scala N il classico carro merci può essere sporcato nella zona dei carrelli e sulle fiancate della cassa nonché sul tetto.
Individuate le 3 regioni dove intervenire ( carrelli, cassa, tetto) consiglio, per ognuna, di usare un solo colore magari miscelato correttamente rispetto al vero. Questo perché per esperienza la superficie interessata dalla sporcatura è naturalmente inferiore di quella interessata dalla verniciatura, in scala N poi essa è molto piccola; si rischierebbe di amalgamare troppi colori rendendo nullo il lavoro.
La sporcatura avviene a seconda del verso in cui gli agenti “sporcanti” reali agiscono, per i carrelli una spruzzata inclinata dal basso verso l'alto di un color ruggine va sicuramente bene, alternativamente possiamo passare lo stesso colore dall'alto verso il basso avendo l'accortezza di restare ad una distanza maggiore.
La distanza corretta di utilizzo dell'aerografo è di 10/15 centimetri, di qui ad aumentare con l'aumento dell'aria in uscita.
Così si può utilizzare il colore nero miscelato ad un marrone per le fiancate ricordando che più il getto è vicino più la sporcatura sarà pesante.
Il tetto necessita di una lavorazione un po più accorta
Essendo la parte più diretta ad agenti atmosferici il colore deve essere quasi un velo, una patina visibile ma non pesante, così provvederemo a passaggi veloci orizzontali che vedranno nel colmo del tetto una concentrazione maggiore di colore, via via sfumato verso le estremità.

Nei modelli in scale più grandi si possono usare più colori per una stessa regione, in quanto la superficie maggiore consente la riproduzione di maggiori sfumature.
I procedimenti sono analoghi a quelli indicati sopra con l'aggiunta di eventuali depositi voluti di colore, perlopiù scuro a riprodurre zone dove la vernice è attaccata da ruggine e tende prima a gonfiarsi e poi a staccarsi.

QUALI VERNICI SCEGLIERE
Ultime ma non meno importanti sono le considerazioni su quali vernici usare con gli aerografi.
Le vernici si dividono sostanzialmente in:

acrilici, con solventi ad acqua (foto 5)
smalti, con solventi chimici
alla nitro, con solventi chimici (foto 6)

In base alla mia esperienza non ho trovato molto beneficio nellutilizzo delle vernici acriliche perché oltre a darmi problemi con aerografi o aeropenne, non ero soddisfatto del tipo di risultato.
Per ottenere una copertura corretta dovevo impiegare una quantità di vernice tale che rendeva il modello troppo “ pastoso” e con i piccoli particolari notevolmente annegati.

Gli smalti, soprattutto quelli commerciali, hanno una componente solvente a base oleosa, con la quale non sono riuscito a lavorare.
Il tempo di asciugatura era poi troppo lungo

Le vernici che preferisco utilizzare sono quelle alla nitro.
La velocità di asciugatura e la copertura che offrono è senza paragoni, l'unico inconveniente è che per i colori bisogna farsi fare latte da 0,5/ 1 Kg



Foto 5- barattolini di colori acrilici


Foto 6- barattoli in uso di vernici e solventi alla nitro

MATERIALI DIVERSI, PROCEDURE DIVERSE.

Diversi sono i materiali che compongono i nostri modelli, metallo, plastica o resina.
A seconda del materiale bisogna comportarsi in maniera diversa, se non altro con le vernici alla nitro.

Per i metalli abbiamo già visto quanto sia fondamentale il passaggio della mano di primer, che ricordo, deve essere leggera e non completamente coprente.

In alternativa si può ricorrere alla sabbiatura.
Questo è un processo che surroga il primer, ottenibile tramite apposite macchine che richiamano l'utilizzo dell'aerografo ma spruzzano sabbia.
La sabbia provoca delle micro abrasioni sulla superfice del metallo ( nell'ordine di qualche micron) rendendo così la superficie ruvida quel tanto che basta per far aggrappare la vernice

Per la plastica, se è presente un colore sul modello e va tolto, sconsiglio vivamente di usare solventi chimici, che scioglierebbero l'oggetto bensì tramite carta abrasiva finissima togliere solo la patina traslucida e passare poi sopra con colori a nitro.

Per la resina, infine, non cè bisogno di primer o aggrappanti vari , visto che tale materiale è poroso e permette un ancoraggio della vernice ottimale.
Con la nitro ho visto che si può addirittura togliere il colore ( non ancora asciugati del tutto) senza intaccare la forma delloggetto.

Qui sotto viene riportata la tabella con i colori FS e i rispettivi codici della ditta LECHLER.
Tutto il lavoro è opera dellamico Sergio Pauluzzi, che con encomiabile professionalità e pazienza ha radunato e suddiviso per tipologia i colori, un grazie doveroso da parte di chi scrive rendendosi conto del valore esponenziale che questa opera aggiunge alla presente trattazione.

Codifica Codici Colori FS
Pennello: smalto sintetico pennello opaco (Sintolak Pen Opaco) - Aerografo: nitro extralucido opaco

Codifica Colori FS tradizionali: codici tinte LECHLER - RAL
DENOMINAZIONE COLORE - CODICE COLORE - RAL NOTE
VIOLA LE006/096   livrea MDVC (e646 navetta)
ARANCIO MDVC LE006/097   livrea MDVC (e646 navetta)
BEIGE LE006/098   livrea MDVC (e646 navetta)
GRIGIO GRAFITE LE006/099   livrea MDVC (tetto telaio carrozze + tetto e646 nav.)
BIANCO LE006/102    
ROSSO FUOCO LE006/105   livrea MDVE
GRIGIO POLVERE LE006/106   livrea MDVE
ARANCIO MDVE LE006/107   livrea MDVE
BIANCO AVORIO LE006/108   scritte in genere; striscia identificativa 1° classe
BIANCO PANNA LE006/109   fascia tetto ALn668
BEIGE PERGAMENA LE006/110   fascia mediana ALn668
AVORIO ANTICO LE006/111    
GIALLO AVORIO LE006/112    
BRUNO LE006/114   carrelli fino anni 70' (marrone scurissimo)
CASTANO LE006/116   e626-636……..
GIALLO ZOLFO OPACO LE006/120    
GIALLO SABBIA LE006/121   ALe803, carrozze TEE….
GIALLO COLONIALE LE006/122   livrea anni 60' Aln668
GIALLO SEGNALE LE006/123   mancorrenti e fasce loco manovra, ecc….
GRIGIO NEBBIA LE006/126   e646 fino anni 70', ALe601, ETR
GRIGIO PERLA LE006/127   e646 anni 80', e656, e444
GRIGIO DELTA LE006/128   testate tronche ALe801-803-940
MARRONE ISABELLA LE006/130   e626, e636…..
GRIGIO ARDESIA LE006/132   carrozze anni 70' + vari
GRIGIO AZZURRO LE006/133   fascia finestrini e telaio Aln668
GRIGIO CHIARO LE006/134 RAL 7035  
NERO LUCIDO LE006/139    
ROSSO BACHELITE LE006/145    
ROSSO OSSIDO LE006/146   Vecchia livrea carri merce colore più chiaro
ROSSO SEGNALE LE006/147   pancone loco, carrozze GC e selfservice
ROSSO SEGNALE LE006/147   pancone loco (versione più chiara) in uso attuale
ROSSO BORDEAUX LE006/148   ALe803
ARANCIO LE006/150   ALe801-940
GIALLO COLORADO LE006/151   ALe801-940
SENAPE LE006/152    
VERDE SEGNALI LE006/154    
VERDE VAGONE LE006/155   livrea loco diesel da manovra
VERDE LICHENE LE006/156   livrea anni 60' ALn668
VERDE MAGNOLIA LE006/158   e646 fino anni 80', ALe601, ETR
VERDE MACCHINA LE006/160    
}ORO METALLIZZATO LE006/161    
ALLUMINIO FINE METALLIZZATO LE081/099   carri cisterna di servizio
ROSSO FEGATO CHIARO LE006/162   carrozze tipo X (livrea definitiva)
ROSSO FEGATO LE006/163   carrozze tipo X (livrea sperimentale poi abbandonata)
GRIGIO BEIGE LE006/164   carrozze tipo X (livrea definitiva)
GRIGIO ANTRACITE LE006/165   carrozze tipo X (livrea definitiva)
BEIGE OPACO LE006/166    
TORTORA LE006/172   per interni
BLUE CHIARO LE006/225    
BLUE SCURO LE006/226   carrozze treno presidenziale
BLUE ORIENTALE LE006/227   e444, e656
GRIGIO CELESTE LE006/228    
GRIGIO VAIO LE006/399 RAL 7000  
BEIGE MAROCCO LE006/426/S    
ROSSO OSSIDO LE006/470 RAL 3009 livrea carri merce e per il telaio delle loco a vapore
GRIGIO CENERE LE006/561   livrea mezzi di servizio + cassa e636 284
ARANCIO   RAL 7004 livrea Z Eurofima

Codifica Colori FS XMPR - Tinte Pantone e Ral
DENOMINAZIONE COLORE - CODICE COLORE - RAL NOTE
VERDE PANTONE 329cv    
BLU PANTONE 293cv    
GRIGIO PANTONE 2cv COOLGRAY    
AZZURRO PANTONE 658    
GIALLO PANTONE 116    
ROSSO PANTONE 199    
ARANCIO PANTONE 172   riga su Aln 663
ROSSO PANTONE 194    
BLU SCURO PANTONE 296   fascia finestrini carrozze cuccette
ARANCIO PANTONE 137    
VERDE PANTONE 363 x   fascia diagonale self service
GRIGIO SCURO   RAL 7031 frontale E412, carri portatraversine Linea model

Altri Colori FS - Tinte Ral
DENOMINAZIONE COLORE - CODICE COLORE - RAL NOTE
GRIGIO ARGENTO
  RAL9006 Tetto carri merce (Gabs, ecc..) e carrozze metallizzato
GRIGIO   RAL7012 Tetto e fascia bassa carrozze MDVC (cfr. con LE099 grigio grafite)
ARANCIO   RAL 2010 Porte, testate e fascia alterale carrozze MDVC (cfr. con LE097)

Un ringraziamento particolare a SERGIO PAULUZZI

…in conclusione…

Quanto detto sul metodo di utilizzo dell'aerografo è sicuramente soggetto a variazioni e contaminazioni, positivamente influenzate dalle esperienze di ciascuno.
Sicuramente il principiante potrà trovare una strada da percorrere senza commettere errori sui fondamentali, che scoraggerebbero chiunque, soprattutto chi è alle prime armi.
L'utilizzo di uno strumento che permetta un'applicazione del colore uniforme soggetta a variazioni di intensità e che permetta di eliminare le tanto odiate demarcazioni tra le diverse tonalità, garantisce, oltre che un risultato apprezzabile, anche la possibilità di ampliare l'utilizzo dei campi di azione.
Non solo treni quindi, ma anche nuove frontiere dove il colore è la sfida principale da vincere, e… la larma da usare è l'aerografo.
Buon Lavoro,