Lavorare con l'aerografo
a cura di Guido Fraticelli
(e la collaborazione di Sergio Pauluzzi)
CHE COS'E' UN AEROGRAFO?
Il primo approccio col mondo della verniciatura e dei colori avviene,
spesso, tramite l'utilizzo dei classici pennelli di varie misure,
da adoperare come meglio si riesce per colorare modelli ( treni
aerei, auto, figurini,ecc
).
Non sempre i risultati sono all'altezza delle aspettative, la
vernice non rimane omogenea, si formano grumi, non copre abbastanza.
Per non parlare poi del fatto che col pennello si rischia di lasciare
il fastidioso tratto di setola sul modello.
Per facilitare il lavoro viene in nostro aiuto un attrezzo ormai
non più sconosciuto, chiamato AEROGRAFO o AEROPENNA.
Il funzionamento si intuisce già dal nome che sottolinea come
sia fondamentale lutilizzo dell'aria compressa.
Infatti, questa specie di penna, ha come caratteristica la vaporizzazione
delle particelle di colore; vaporizzazione che avviene appunto,
grazie ad un getto d'aria.
Necessariamente bisogna disporre di un compressore ( vedi foto
1), o in alternativa, di una bombolette di aria compressa vendute
nei negozi specializzati.
Foto 1- compressore silenzioso
Esistono due categorie generali di aerografi:
-aerografi professionali
-aeropenne
Gli aerografi professionali ( vedi foto 2) sono strumenti tecnicamente avanzati
che,oltre alla regolazione della quantità di colore, tramite l'ugello
anteriore di erogazione, permettono altresì di stabilire a piacimento
la quantità e la potenza del getto d'aria, tramite l'utilizzo
della leva/pulsante superiore.
Questa tipologia di strumento è consigliabile a persone che hanno
già confidenza col mondo della verniciatura a spruzzo, anche
perché all'alta qualità del lavoro ottenibile mediante il loro
utilizzo va aggiunta una altrettanto accurata manutenzione.
L'aerografo va infatti lavato dopo ogni utilizzo in quanto, a prescindere dal tipo di vernice utilizzata ( smalti,
nitro, acrilici), i residui che inevitabilmente si depositano
nei condotti di espulsione aria/colore, portano all'intasamento
e all'inutilizzabilità dello strumento.
Foto 2- aerografo con corpo in metallo
Le aeropenne ( vedi foto 3) sono strumenti più semplici rispetto agli aerografi,
in quanto presentano minor tipologie di funzioni ( non hanno,
per esempio, la regolazione del getto daria) e la qualità dei
materiali è diversa (molto spesso si utilizzano corpi in plastica
pressostampate contro l'acciaio degli aerografi).
Non necessariamente questo significa che la qualità del lavoro
debba essere inferiore, anzi, la mia esperienza verte proprio
verso l'utilizzo di quest'ultima tipologia di strumento, perché,
oltre al prezzo più contenuto, la manutenzione (sempre attenta
e accurata) non deve essere necessariamente estrema come con
l'aerografo.
Foto 3- aeropenna con corpo in plastica
Un ultimo riferimento va fatto per le pistole ad aria compressa industriali.(vedi foto 4)
Sono queste degli strumenti leggermente diversi dai precedenti
che ho citato, hanno una forma molto più simile a quella di una
pistola, e sono utilizzate per lo più in campo industriale dove,
a fianco dell'utilizzo di grossi compressori, c'è la necessità
di verniciare altissimi quantitativi di pezzi.
Anche in questo campo la qualità dipende dalla tipologia di prodotto
offerto e dal suo conseguente prezzo, più o meno consistente.
Foto 4- aeropenna industriale
LAVORARE CON L'AEROGRAFO
La cosa da imparare prima di tutto è il metodo.
Fondamentale è, non solo lapproccio materiale verso la verniciatura
di un oggetto, ma anche la pianificazione mentale dei vari momenti
lavorativi.
Innanzitutto bisogna scegliere cosa fare; è meglio cominciare
con una verniciatura integrale? Oppure è preferibile iniziare
con una sporcatura? Quale oggetto è meglio scegliere?
Queste sono alcune delle numerose domande che si pone l'appassionato
che vuole intraprendere la strada della verniciatura ad aerografo.
Molto spesso siamo attratti da progetti faraonici che quasi mai
vedono termine (riverniciare tutti i carri cisterna della propria
compagnia free-lance, nella livrea sociale con tanto di sporcatura).bisogna
di fatto iniziare da qualcosa a portata delle nostre capacità
che, anche se commettendo errori, ci permetta comunque di imparare
senza rovinare nulla di valore.
Indubbiamente a superficie maggiore corrisponde una facilità di
lavoro maggiore.
Un carro cisterna in H0 è più facile da sporcare o verniciare
correttamente che uno in scala N (anche se questultimo sarà senza
alcun dubbio più bello).
Importantissime sono le pianificazioni del lavoro.
Una volta scelto il soggetto e la tipologia di intervento da effettuare(
verniciatura, sporcatura ecc.) dobbiamo determinare tutti gli
step che ci permettono di arrivare al completamento del lavoro.
SMONTAGGIO DEL MODELLO.
Se il modello possiede parti smontabili è bene toglierle.
Le regioni di colore da individuare sono quelle che corrispondono
ad oggetti differenti. La scala di accesso alla garitta o al cielo
del carro cisterna può essere colorata in argento, rispetto al
rosso vagone o altre tonalità del carro, e quindi procediamo alla
sua separazione.
Il telaio, solitamente nero, può essere anch'esso separato dal
corpo del carro e lavorato a parte.
Vanno tolte anche le ruote che non devono essere per ora verniciate.
VERNICIATURA INIZIALE
Con il successo, sulle riviste e nei migliori club di amici del
treno, delle ferrovie free-lance si sono spalancate le porte alla
personalizzazione dei rotabili della propria ferrovia. Fatto che
trovo molto utile al divertimento.
Una volta scelta la livrea dobbiamo individuare se in essa sono
presenti diverse tipologie cromatiche (filetti, variazioni di
colori su superficie comune ecc.) ed individuare l'ordine per
la verniciatura.
La personale esperienza mi ha fatto optare per un ordine inerente
la grandezza della superficie da verniciare: il rosso vagone del
carro merci è senza dubbio il colore che copre la maggior parte
di superficie del carro stesso e quindi procederò per primo a
tale verniciatura.
Il carro può essere tenuto in opera in diversi modi, limportante
è stare comodi per ottenere un ottimo lavoro.
Alcuni preferiscono tenere con le mani gli oggetti da verniciare
(previo utilizzo di guanti in lattice), altri si appoggiano su
piani appositamente creati, altri ancora mediante l'utilizzo del
nastro biadesivo bloccano l'oggetto su aste di legno per manovrarli
meglio durante la verniciatura.
A seconda delle tipologie di vernici usate si necessita di ambienti
più o meno arieggiati, il consiglio che do, è quello di verniciare
comunque in luoghi asciutti con l'ausilio di vere e proprie cabine
di verniciatura ad aspirazione forzata, quando si utilizzano vernici
nitro o smalti.
Per verniciare una superficie piana si può procedere in questo modo:
fissare l'oggetto al sostegno scelto (piano, mano o asta) passare con l'aerografo sulla superficie
da verniciare con movimenti orizzontali alternando da destra a
sinistra.
L'inclinazione del getto, rispetto all'orizzontale, della superficie
non è particolarmente influente per questo tipo di verniciatura,
l'importante è coprire bene. Se si utilizzano dei metalli è bene passare una mano di primer, ovvero un aggrappante per vernice che agisce formando una micro
pellicola atta a favorire la tenuta del colore.
A seconda del tipo di vernice i tempi di asciugatura sono diversi.
Questo periodo è influenzato molto anche dalla quantità di diluente
che è stata mischiata al colore (acqua per acrilici, nitro per
smalti e vernici alla nitro); maggiore è la quantità di diluente
maggiore sarà il tempo per l'asciugatura del colore.
girare il modello a favore di verniciatura in modo che ogni scanalatura o gradino non lasci ombre non colorate.
Questo passaggio è importantissimo perché la copertura uniforme
fatta male inficerà tutto il lavoro.
Analogo discorso può essere fatto per la copertura di superfici bombate o concave avendo l'accortezza di fare più passate leggere per impedire
alla vernice di accumularsi e gocciolare.
In tutti i casi di verniciatura, è buona cosa dare prima di tutto
una passata veloce e generale a tutto l'oggetto, con il colore
voluto, per garantire una migliore presa della vernice stessa.
Tale passata di colore non deve coprire loggetto, bensì formare
un leggero velo.
VERNICIATURE SUCCESSIVE
Una volta data la verniciatura di base si può passare a considerare
le variazioni cromatiche.
Dove si scelga di non usare decalcomanie, si possono riprodurre
alcuni particolari tramite lapplicazione di mascherature ,( limitatamente a filetti o zone di colore non troppo piccole).
Per mascherare correttamente un modello si possono usare diversi
metodi, il più utilizzato è quello del nastro mascherante.
Possiamo scegliere di utilizzare nastri appositamente creati da
note case di modellismo o più semplicemente usare il nastro adesivo
di carta color giallo. Di questultimo tipo sono forniti negozi
di coloreria e imbiancatura.
Positiva è la diversificazione dellofferta: i nastri vengono diversificati
in base alla quantità di colla presente sul lato adesivo.
Quello che serve a noi è a basso coefficiente di adesività e possiamo
verificarlo in loco tagliando un pezzo di nastro e ripiegandolo
su se stesso dalla parte della colla: se non forma pallini di
colla va bene!
Un altro mezzo per mascherare può essere il classico retino da disegnatore.
Consiglio questo articolo perlopiù su superfici piane, per piccole
forme da incidere sul retino (fuori opera) previa smaltatura di
una buona parte della colla presente.
Da ultimo, e tuttora in fase di sperimentazione, è il teflon da
idraulico che seppur non adesivo, quando viene stretto attorno
all'oggetto mantiene la forma e garantisce una buona verniciatura.
Potrebbero verificarsi problemi su volumi cilindrici, va allora
studiata bene la mascheratura a nastro in modo che avvolga (magari
con più spezzoni) la parte da mascherare
Individuata e mascherata la parte di colore successivo, può accadere
che si riveli necessario isolare dal colore il resto del modello.
Per fare questo, possiamo sempre utilizzare il nastro (di larghezza
maggiore per fare prima) o, se la superficie è vasta, si possono
creare delle mascherature con cartone o carta di giornale.
Nel caso dovessimo riprodurre lo scudetto arancione dellindicazione
infiammabile, dopo aver individuatone i contorni possimamo creare
una mascherina di cartone per impedire al colore di propagarsi.
Nel caso in cui la livrea preveda due zone di colore affiancate
e distinte, si provvederà a mascherare la parte del modello che
non va verniciata individuando contemporaneamente il contorno
dellaltra, si procederà poi alla verniciatura passando il colore
prescelto.
MASCHERATURE PARTICOLARI
Possono presentarsi casi in cui sia necessario mascherare delle
parti in cui risulti difficoltoso l'utilizzo dei metodi sopra
citati.
Vengono in nostro aiuto dai prodotti commerciali, per lo più sostanze
liquide abbastanza dense ad essiccamento, che una volta asciutte
possono essere tolte facilmente, una su tutte e' il MASKOL.
Questa pasta mascherante può essere applicata a superfici complicate
da mascherare quali i respingenti, isolatori, tergicristalli,
vetri ecc., fatta la verniciatura si toglie la pellicola e la
regione isolata risulta indenne da colore.
VERNICIATURA DI ACCESSORI
Con l'aerografo la qualità della verniciatura è sicuramente migliore
che a pennello, e sicuramente rende più veloci alcune situazioni,
come la verniciatura di particolari in monocromia.
Le scalette dei carri, tetti , carrelli, accessori vari possono
essere verniciati in maniera veloce tramite il metodo delle barre
di sostegno e biadesivo, in questo modo con una passata di aerografo
il piccolo particolare è pronto. Più particolari diversi ci sono,
più possiamo sbizzarrirci a verniciarli.
RIASSEMBLAGGIO DEL MODELLO
Una volta verniciate tutte le componenti del modello possiamo
riassemblarle, assicurandoci che la vernice sia asciutta.
Sicuramente il colore avrà creato uno spessore, in caso di difficoltà
di assemblaggio è inutile forzare il pezzo rischiando di rovinarlo,
bisogna semplicemente togliere l'eccesso nelle parti di incastro
tramite un taglierino affilato.
SPORCATURA
Una volta verniciato il modello, chi vuole, può sporcarlo e, con
l'aerografo, questa parte è veramente divertente!
In base alla scala del modello consiglio l'utilizzo di uno o più
colori.
In scala N il classico carro merci può essere sporcato nella zona
dei carrelli e sulle fiancate della cassa nonché sul tetto.
Individuate le 3 regioni dove intervenire ( carrelli, cassa, tetto)
consiglio, per ognuna, di usare un solo colore magari miscelato
correttamente rispetto al vero. Questo perché per esperienza la
superficie interessata dalla sporcatura è naturalmente inferiore
di quella interessata dalla verniciatura, in scala N poi essa
è molto piccola; si rischierebbe di amalgamare troppi colori rendendo
nullo il lavoro.
La sporcatura avviene a seconda del verso in cui gli agenti sporcanti
reali agiscono, per i carrelli una spruzzata inclinata dal basso
verso l'alto di un color ruggine va sicuramente bene, alternativamente
possiamo passare lo stesso colore dall'alto verso il basso avendo
l'accortezza di restare ad una distanza maggiore.
La distanza corretta di utilizzo dell'aerografo è di 10/15 centimetri, di qui ad aumentare con l'aumento dell'aria in uscita.
Così si può utilizzare il colore nero miscelato ad un marrone
per le fiancate ricordando che più il getto è vicino più la sporcatura
sarà pesante.
Il tetto necessita di una lavorazione un po più accorta
Essendo la parte più diretta ad agenti atmosferici il colore deve
essere quasi un velo, una patina visibile ma non pesante, così
provvederemo a passaggi veloci orizzontali che vedranno nel colmo
del tetto una concentrazione maggiore di colore, via via sfumato
verso le estremità.
Nei modelli in scale più grandi si possono usare più colori per
una stessa regione, in quanto la superficie maggiore consente
la riproduzione di maggiori sfumature.
I procedimenti sono analoghi a quelli indicati sopra con l'aggiunta
di eventuali depositi voluti di colore, perlopiù scuro a riprodurre
zone dove la vernice è attaccata da ruggine e tende prima a gonfiarsi
e poi a staccarsi.
QUALI VERNICI SCEGLIERE
Ultime ma non meno importanti sono le considerazioni su quali
vernici usare con gli aerografi.
Le vernici si dividono sostanzialmente in:
acrilici, con solventi ad acqua (foto 5)
smalti, con solventi chimici
alla nitro, con solventi chimici (foto 6)
In base alla mia esperienza non ho trovato molto beneficio nellutilizzo
delle vernici acriliche perché oltre a darmi problemi con aerografi o aeropenne, non ero
soddisfatto del tipo di risultato.
Per ottenere una copertura corretta dovevo impiegare una quantità
di vernice tale che rendeva il modello troppo pastoso e con
i piccoli particolari notevolmente annegati.
Gli smalti, soprattutto quelli commerciali, hanno una componente solvente
a base oleosa, con la quale non sono riuscito a lavorare.
Il tempo di asciugatura era poi troppo lungo
Le vernici che preferisco utilizzare sono quelle alla nitro.
La velocità di asciugatura e la copertura che offrono è senza
paragoni, l'unico inconveniente è che per i colori bisogna farsi
fare latte da 0,5/ 1 Kg
Foto 5- barattolini di colori acrilici
Foto 6- barattoli in uso di vernici e solventi alla nitro
MATERIALI DIVERSI, PROCEDURE DIVERSE.
Diversi sono i materiali che compongono i nostri modelli, metallo,
plastica o resina.
A seconda del materiale bisogna comportarsi in maniera diversa,
se non altro con le vernici alla nitro.
Per i metalli abbiamo già visto quanto sia fondamentale il passaggio della
mano di primer, che ricordo, deve essere leggera e non completamente coprente.
In alternativa si può ricorrere alla sabbiatura.
Questo è un processo che surroga il primer, ottenibile tramite
apposite macchine che richiamano l'utilizzo dell'aerografo ma
spruzzano sabbia.
La sabbia provoca delle micro abrasioni sulla superfice del metallo
( nell'ordine di qualche micron) rendendo così la superficie ruvida
quel tanto che basta per far aggrappare la vernice
Per la plastica, se è presente un colore sul modello e va tolto, sconsiglio vivamente
di usare solventi chimici, che scioglierebbero l'oggetto bensì
tramite carta abrasiva finissima togliere solo la patina traslucida
e passare poi sopra con colori a nitro.
Per la resina, infine, non cè bisogno di primer o aggrappanti vari , visto
che tale materiale è poroso e permette un ancoraggio della vernice
ottimale.
Con la nitro ho visto che si può addirittura togliere il colore
( non ancora asciugati del tutto) senza intaccare la forma delloggetto.
Qui sotto viene riportata la tabella con i colori FS e i rispettivi
codici della ditta LECHLER.
Tutto il lavoro è opera dellamico Sergio Pauluzzi, che con encomiabile professionalità e pazienza ha radunato e
suddiviso per tipologia i colori, un grazie doveroso da parte
di chi scrive rendendosi conto del valore esponenziale che questa
opera aggiunge alla presente trattazione.
Codifica Codici Colori FS
Pennello: smalto sintetico pennello opaco (Sintolak Pen Opaco)
- Aerografo: nitro extralucido opaco
Codifica Colori FS tradizionali: codici tinte LECHLER - RAL
DENOMINAZIONE COLORE -
CODICE COLORE -
RAL
NOTE
VIOLA
LE006/096
livrea MDVC (e646 navetta)
ARANCIO MDVC
LE006/097
livrea MDVC (e646 navetta)
BEIGE
LE006/098
livrea MDVC (e646 navetta)
GRIGIO GRAFITE
LE006/099
livrea MDVC (tetto telaio carrozze + tetto e646 nav.)
BIANCO
LE006/102
ROSSO FUOCO
LE006/105
livrea MDVE
GRIGIO POLVERE
LE006/106
livrea MDVE
ARANCIO MDVE
LE006/107
livrea MDVE
BIANCO AVORIO
LE006/108
scritte in genere; striscia identificativa 1° classe
BIANCO PANNA
LE006/109
fascia tetto ALn668
BEIGE PERGAMENA
LE006/110
fascia mediana ALn668
AVORIO ANTICO
LE006/111
GIALLO AVORIO
LE006/112
BRUNO
LE006/114
carrelli fino anni 70' (marrone scurissimo)
CASTANO
LE006/116
e626-636
..
GIALLO ZOLFO OPACO
LE006/120
GIALLO SABBIA
LE006/121
ALe803, carrozze TEE
.
GIALLO COLONIALE
LE006/122
livrea anni 60' Aln668
GIALLO SEGNALE
LE006/123
mancorrenti e fasce loco manovra, ecc
.
GRIGIO NEBBIA
LE006/126
e646 fino anni 70', ALe601, ETR
GRIGIO PERLA
LE006/127
e646 anni 80', e656, e444
GRIGIO DELTA
LE006/128
testate tronche ALe801-803-940
MARRONE ISABELLA
LE006/130
e626, e636
..
GRIGIO ARDESIA
LE006/132
carrozze anni 70' + vari
GRIGIO AZZURRO
LE006/133
fascia finestrini e telaio Aln668
GRIGIO CHIARO
LE006/134
RAL 7035
NERO LUCIDO
LE006/139
ROSSO BACHELITE
LE006/145
ROSSO OSSIDO
LE006/146
Vecchia livrea carri merce colore più chiaro
ROSSO SEGNALE
LE006/147
pancone loco, carrozze GC e selfservice
ROSSO SEGNALE
LE006/147
pancone loco (versione più chiara) in uso attuale
ROSSO BORDEAUX
LE006/148
ALe803
ARANCIO
LE006/150
ALe801-940
GIALLO COLORADO
LE006/151
ALe801-940
SENAPE
LE006/152
VERDE SEGNALI
LE006/154
VERDE VAGONE
LE006/155
livrea loco diesel da manovra
VERDE LICHENE
LE006/156
livrea anni 60' ALn668
VERDE MAGNOLIA
LE006/158
e646 fino anni 80', ALe601, ETR
VERDE MACCHINA
LE006/160
}ORO METALLIZZATO
LE006/161
ALLUMINIO FINE METALLIZZATO
LE081/099
carri cisterna di servizio
ROSSO FEGATO CHIARO
LE006/162
carrozze tipo X (livrea definitiva)
ROSSO FEGATO
LE006/163
carrozze tipo X (livrea sperimentale poi abbandonata)
GRIGIO BEIGE
LE006/164
carrozze tipo X (livrea definitiva)
GRIGIO ANTRACITE
LE006/165
carrozze tipo X (livrea definitiva)
BEIGE OPACO
LE006/166
TORTORA
LE006/172
per interni
BLUE CHIARO
LE006/225
BLUE SCURO
LE006/226
carrozze treno presidenziale
BLUE ORIENTALE
LE006/227
e444, e656
GRIGIO CELESTE
LE006/228
GRIGIO VAIO
LE006/399
RAL 7000
BEIGE MAROCCO
LE006/426/S
ROSSO OSSIDO
LE006/470
RAL 3009
livrea carri merce e per il telaio delle loco a vapore
GRIGIO CENERE
LE006/561
livrea mezzi di servizio + cassa e636 284
ARANCIO
RAL 7004
livrea Z Eurofima
Codifica Colori FS XMPR - Tinte Pantone e Ral
DENOMINAZIONE COLORE -
CODICE COLORE -
RAL
NOTE
VERDE
PANTONE 329cv
BLU
PANTONE 293cv
GRIGIO
PANTONE 2cv COOLGRAY
AZZURRO
PANTONE 658
GIALLO
PANTONE 116
ROSSO
PANTONE 199
ARANCIO
PANTONE 172
riga su Aln 663
ROSSO
PANTONE 194
BLU SCURO
PANTONE 296
fascia finestrini carrozze cuccette
ARANCIO
PANTONE 137
VERDE
PANTONE 363 x
fascia diagonale self service
GRIGIO SCURO
RAL 7031
frontale E412, carri portatraversine Linea model
Altri Colori FS - Tinte Ral
DENOMINAZIONE COLORE -
CODICE COLORE -
RAL
NOTE
GRIGIO ARGENTO
RAL9006
Tetto carri merce (Gabs, ecc..) e carrozze metallizzato
GRIGIO
RAL7012
Tetto e fascia bassa carrozze MDVC (cfr. con LE099 grigio grafite)
ARANCIO
RAL 2010
Porte, testate e fascia alterale carrozze MDVC (cfr. con LE097)
Un ringraziamento particolare a SERGIO PAULUZZI
in conclusione
Quanto detto sul metodo di utilizzo dell'aerografo è sicuramente
soggetto a variazioni e contaminazioni, positivamente influenzate
dalle esperienze di ciascuno.
Sicuramente il principiante potrà trovare una strada da percorrere
senza commettere errori sui fondamentali, che scoraggerebbero
chiunque, soprattutto chi è alle prime armi.
L'utilizzo di uno strumento che permetta un'applicazione del colore
uniforme soggetta a variazioni di intensità e che permetta di
eliminare le tanto odiate demarcazioni tra le diverse tonalità,
garantisce, oltre che un risultato apprezzabile, anche la possibilità
di ampliare l'utilizzo dei campi di azione.
Non solo treni quindi, ma anche nuove frontiere dove il colore
è la sfida principale da vincere, e
la larma da usare è l'aerografo.
Buon Lavoro,