Da troppi anni alcuni amici mi parlavano di questo incredibile evento, per non essere curioso e per non desiderare di andarci. L'anno scorso si era quasi verificata l'opportunita' , ma poi purtroppo era sfumata. L'occasione giusta, finalmente, e' venuta quest'anno poiche', grazie allo spirito organizzativo dell'amico Alessandro, in tre, Alessandro, appunto, Flavio ed io, acquistati per tempo i biglietti aerei, abbiamo potuto partire per questa nuova avventura in terra di Germania. Andare a visitare una fiera a piu' di mille chilometri dall'Italia, anche se sembra complicato e costoso, alla fine, si scopre che non lo e' affatto, per lo meno non di piu' che andare a visitare una fiera italiana a qualche centinaio di chilometri da casa, infatti il volo di andata e ritorno e' costato una cinquantina di Euro e il pernottamento in un buon albergo della catena francese IBIS, ma avendo cura di prendere una camera a tre letti, pur con tutti i confort, e' costato all'incirca trenta Euro al giorno, inclusa la colazione. Non e' niente male se consideriamo che i cinquanta Euro del volo normalmente li spendo solo di pedaggio autostradale per andare da Venezia a Milano quando vado alla fiera di Novegro. Abbiamo forse speso un po' per cenare, ma andavamo in uno dei migliori ristoranti in pieno centro citta' ed anche questa gratificazione e' giusto che abbia il suo giusto prezzo, volendo fare diversamente, c'erano mille opportunita' sicuramente meno costose. In foto uno scorcio del nostro ristorante.
Finalmente, arrivato il giovedi' della partenza e riunitomi con gli amici, abbiamo fatto rotta per l'aeroporto. Il volo e' stato perfetto per qualita' e ripetto degli orari e il tempo nevoso, annunciato dai siti meteorologici consultati nei giorni precedenti, era invece solo ventoso, un po' freddino, ma buono. Avendo il pomeriggio di giovedi' libero ovviamente ci siamo recati per negozi e poi alla stazione centrale per avere un assaggio dei treni tedeschi. Abbiamo fatto una scorpacciata di ICE di tutti i tipi; ce n'era uno di nuovo ogni pochi minuti, una cosa veramente fuori dalle nostre abitudini.
Come previsto, per aver vissuto questa situazione ormai mille volte in Germania e altrove, all'ingresso della fiera le code, alle molte biglietterie, erano di dimensioni piu' che ragguardevoli, ma, con santa pazienza, alla fine, e' arrivato anche il nostro turno
E questo ritratto qui sotto e' l'ingresso vero e proprio della fiera di Dortmund, e dentro c'era il tanto agognato "Intermodellbau"
Questa qui sotto e' la pianta della fiera con la disposizione dei settori; disposizione da cui si puo' rilevare che, rispetto all'ingresso principale, i nostri treni erano proprio negli ultimi due, il sei e l'otto, quasi come Norimberga in cui si deve attraversare tutta la fiera per arrivare, in quel caso, al 7A, numero curiosamente lasciato ad altro qui a Dortmund, quasi a non infrangere un mito.
Una volta dentro ci siamo portati subito verso i nostri padiglioni preferiti, attraversando sale infinite zeppe di aerei, di barche di razzi e di qualsivoglia altra branca del modellismo, ma non potevamo certo tenere gli occhi chiusi, quindi, dato l'altissimo tasso di cose belle, non ostante la voglia di arrivare ai treni, ci trovavamo spesso fermi lungo il percorso ad ammirare qualche modello di altra natura. Comunque il modellismo e' bello tutto, a noi piacciono i treni, ma come si puo' dire che questa pala meccanica sia brutta?
Oppure, come si fa a passare dritti senza fermarsi di fronte a zone come queste, pienamente operative, con un andirivieni di camion, pale meccaniche e scavatori superefficienti ed esattamente produttivi e capaci come al vero?
Oppure un po' piu' avanti, nel bel mezzo di un vero porto, come si fa a restare insensibili con navi radiocomandate che arrivano e che partono, manovrate da rimorchiatori in tutto e per tutto funzionali come quelli veri?
E come si fa a non curiosare su di una cosi' strana piattaforma galleggiante tedesca dell'ultima guerra, se ti capita sotto gli occhi?
Sorvoliamo completamente la grande sala dedicata esclusivamente agli aerei, aerei che potevano contare anche di altri grandi spazi per le prove in volo...
...per arrivare, finalmente, al motivo del nostro viaggio: i treni. Come accennato i treni erano ospitati in due grandi capannoni e, appena entrati nel primo, si poteva immediatamente capire di che pasta era fatta quella fiera, infatti, si apriva lo sguardo su di una immensita' di plastici e di corridoi pieni zeppi di negozi, sia di modellismo che di attrezzature; un concentrato di tutto cio' che si vorrebbe sempre avere a disposizione.
A darci il benvenuto in questa sala e' stato un mega banco di supporto, completamente orintabile in tutte le direzioni, atto a permettere la comoda lavorazione su locomotive a vapore vivo in scala grande, che teneva una 01 di almeno tre metri di lunghezza, fissata su di esso. Se questo era il buongiorno...
Da qui in avanti c'era da perdersi. Un susseguirsi ininterrotto di negozi, sia di articoli tecnici, sia di articoli modellistici, inframmezzati da enormi plastici di grandissima fattura. Eravamo entrati in un sogno!
Erano presenti tutte le maggiori e piu' note ditte industriali e commerciali del settore, non mancava nessuno e, anche se con aree di competenza un po' piu' piccole che a Norimberga, questa volta si presentavano aperte al pubblico, al quale si rivolgevano direttamente, accogliendo i modellisti in modo decisamente ammaliante. Ecco qui sotto una carrellata di foto relative alle Case, ovviamente non sono tutte, ma solo quel tanto che basta per farsene un'idea. Cominciamo da Roco che presentava ufficialmente il E444 finito e pronto per la consegna e il E444R in dirittura di arrivo. A questi soggetti dedico qualche foto in piu' solo per la portata dell'evento e anche perche' rappresentavano l'unica novita' che ci riguardasse in modo specifico.
Molto interessante la sistemazione di Maerklin-Trix, in un'ambientazione tipica di un deposito con piattaforma girevole, aveva portato il grande plastico che espone abitualmente a Norimberga e aveva ricreato delle zone in cui teneva dei mini Master su vari argomenti fermodellistici (che abbiano copiato dalle nostre Giornate Fiorentine?) e in un'altra zona dell'ampio spazio a sua disposizione, teneva corsi audiovisivi sul digitale e sulle potenzialita' di questa rivoluzionaria svolta del fermodellismo. Veramente un grande impegno da parte di questa storica Casa che intende distinguersi favorevolmente in ogni occasione.
Poi devo segnalare Vitrains con il Minuetto elettrico e il E 464, ospite nello stand dell'importatore scandinavo...
Micrometakit, con una marea di gioielli in scala H0, tra cui le nostre belle E 636, Gr. 741, Gr. 482 ecc. ecc.
Mi ha colpito molto Tillig, che presentava una serie di profili per binari e binari completi in codice 83, per la scala H0. Li ho fotografati proprio perche' potrebbero rappresentare la soluzione per gli ormai molti autocostruttori di scambi e armamento in genere. Sono veramente eccellenti per finezza del profilo, nelle foto sottostanti notiamo anche come in questa fiera, anche la Tillig come moltre altre aziende, fosse vicina agli appassionati addirittura con personale dedito alla spiegazione di come si possa costruire uno scambio o alla gestione dell'armamento in generale... proprio come da noi...
C'era anche Bavaria, con le sue realizzazioni splendide di carri e carrozze di epoche pionieristiche, con quelle stupende ruote a raggi, cosi' fini e delicate da sembrare ancorpiu' leggere di quanto invece non siano, essendo realizzate completamente in metallo...
Come ho gia' detto non mancava nessuno, ne' Hornby, ne Fleischmann, ne' Weinert ne tutti gli altri, ma non perdero' tempo e spazio nel proporre foto che ricalcano quelle che si possono osservare negli altri resoconti di fiere tedesche, perdipiu' senza alcun motivo di interesse per noi che amiamo le FS. Per me la cosa che distingue queste fiere dalle nostre e il motivo fondamentale per cui mi ostino a frequentarle, e' la presenza di una miriade di Ditte che offrono articoli tecnici, altrimenti introvabili, e di macchinari adatti al nostro hobby. Corridoi interi erano popolati da venditori di pinze e pinzette di tutti i tipi, di minuterie metalliche fino a poter trovare rivetti da 0,3 mm, venditori di macchine utensili come frese e torni di ogni tipo, caratteristica e prezzo. A questo proposito devo dire che anche le macchine "made in Germany" venivano proposte a prezzi che da noi si trovano solo quelle fabbricate in Cina, in qualche foto potrete trovare i prezzi voi stessi. Un Eden del fermodellista costruttore...
Tutto questo puo' essere sufficiente per rendere l'idea? Inoltre vi posso assicurare che non e' tutto, ho preso foto qua e la', ma non ho badato a fare un censimento esatto, mi bastava solo poter trasferire il concetto a chi non ha mai visto l'abbondanza di una fiera tedesca, anche se non proprio questa in particolare che, senza dubbio, e' difficilmente battibile da qualsiasi altra per numero di espositori e di visitatori. Ho tralasciato altre tipologie di stand, ma penso che solo un accenno possa bastare. Guardate questi banchi di viteria e di micromeccanica e poi quest'altro che offre profili in ottone...
Per non parlare dei banchi che vendevano ingranaggi e micromotori per tutti gli usi, quello fermodellistico in particolare
C'era persino Lemo Solar con i suoi micromotori e microingranaggi per motorizzare i camioncini e gli autobus in scala H0
Molti, anche venuti dall'est Europa, vendevano carichi gia' pronti per i carri merce, dimostrando una fantasia insospettabile, eccone uno dei tanti qui sotto
Altri si interessavano di cose diverse, come questo specializzato nella costruzione di illuminazioni interne per carrozze di tutte le scale.
Quest'altro proponeva dei ponti per la movimentazione dei containers, completamente funzionanti e telecomandati, un bell'esempio di micromeccanica e di bravura
Non mancava neppure l'offerta di sistemi digitali con funzioni innovative e piu' completi dei piu' basonati, commercializzati dalle aziende big del settore
Ma gli spazi dedicati ai plastici ed ai diorami, sono inenarrabili e solo una carrellata di foto possono testimoniare l'abbondanza di gruppi dediti a questo genere di costruzioni. Ce n'erano in tutte le scala, dalla scala 1 alla Z, compresi tutti gli scartamenti ridotti possibili ed immaginabili, con una raffinatezza di dettagli che lasciava stupefatti. Comincerei dal grande plastico modulare in scala N del gruppo di Furter
Per proseguire con qulche immagine di quello del gruppo di Coburg in scala H0
Per passare poi allo scartamento ridotto della Furka-Bergstrecke
O a quest'altro, sempre svizzero, con un ramo che sale a cremagliera, dal funzionamento lento che toglieva il fiato a guardarlo.
Veramente notevole questo che segue, realizzato da "Team 750" ovviamente a scartamento ridotto che funzionava secondo un preciso orario in cui tutte le funzioni erano consultabili dal pubblico, sia per le merci che per i passeggeri e funzionava tutto come un orologio svizzero. Encomiabile veramente
Team 750 aveva anche una vetrinetta con la storia della sezione della rotaia nel corso degli anni, sulla linea che riproduceva.
Affascinante era anche questo plastico scozzese, con quelle casette con il tetto di paglia, realizzato da marito e moglie, ah, come li ho invidiati...
E poi il grande plastico in scala H0 del gruppo di Colonia, di cui avevamo gia' visto altri moduli in altre fiere tedesche, ma, mi chiedo, quand'e' tutto riunito, quanto grande e' questo mostro?
I plastici non finivano mai, era un vero tuffo dove l'acqua e' piu' blu. In mezzo alle rare cose abbastanza banali come questo che segue...
...ci si imbatteva continuamente in cose eccezionali, come questo su una secondaria cubana, a scartamento ridotto in scala grande, con una dovizia di particolari, apparentemente assurdi, rasentanti il ridicolo a volte, invece realissimi e tutti documentati da foto che gli autori mostravano orgogliosamente ai visitatori che chiedevano spiegazioni. Meritava molte piu' foto, ma gia' per fare queste poche ho dovuto lottare con una ressa incredibile...
Simpaticissimo questo piccolo plastico, con vagoncini aperti pieni di gente festante che cantava e ballava, che era accompagnato da una potente musica e canti tirolesi che attirava per la sua simpatia tutti quelli che passavano in un raggio di almeno trenta metri. Veramente originale.
Fantastico anche questo plastico in scala Z, con un dettaglio degno della scala H0 che stupiva per i lunghi treni che queste microlocomotivette riuscivano a portarsi appresso, assolutamente senza dare a vedere alcun sforzo particolare.
Ma, se queste foto terminano con un bellissimo circo in scala Z, ecco che poco lontano si poteva ammirare un altro circo nella grande scala 1
Attirava l'attenzione anche un piccolo plastico di una cittadina portuale, con belle riproduzioni dei raccordi per la movimentazione delle merci tra ferrovia e barche da trasporto
E poco piu' in la' un anello con macchine in scala 1 dotate di tutti i requisiti per essere osservate, suono compreso.
Ma in scala 1 c'era molto altro, bastino queste foto di un plastico da punto a punto con una grande attenzione per i dettagli
E poi c'erano diorami ovunque, alcuni bellissimi, con atmosfere eteree di rara bellezza; ve ne propongo alcuni qui di seguito
Un diorama che colpiva chiunque, me compreso, era il Drive In qui di seguito, molto bello perche' lo schermo era realizzato con un vero schermo LCD che trasmetteva films a ripetizione, naturalmente in lingua tedesca...
E il vapore vivo? Un mare anche di quello. Tra stands che proponevano piccoli marchingegni funzionanti a vapore, tra grosse loco in costruzione e tra binari in cui i bimbi si divertivano un mondo a salire sui vagoncini trainati da piccole locomotive a vapore vivo, ce n'era per tutti i gusti anche in questo magico settore. I sostenitori di questo hobby in Germania sono davvero tanti.
Ho parlato dei bambini che si divertivano un mondo sui trenini a vapore, ma come ogni fiera tedesca che si rispetti, la presenza dei bambini era una costante, sia come spettatori che come dirigenti del traffico ferroviario dei plastici. Parlo spesso di questo aspetto, perche' e' molto importante. Certamente i tedeschi non avranno problemi di cambio generazionale, a differenza di noi, perche' le loro nuove leve sono gia' al lavoro, date un'occhiata...
Tra le cose un po' fuori dal comune mi e' piaciuta anche questa New York in scala 1:1000
e questo ICE nei colori di Koenig Ludwig di Baviera, rigorosamente blu, bordato in oro, con tanto di corona sulle due testate e le cabine rialzate per i frenatori, oltre ad una carrozza dotata di belvedere aperto,,, incredibile dove si possa arrivare per il piacere di divertirsi.
E di questo trapano a colonna che invece di forare mesceva ottima birra fresca, che mi dite?
Assieme al modellismo, come spesso avviene in questo genere di fiere, vedi Stoccarda e Monaco di Baviera, un padiglione era dedicato all'elettronica e, per l'occasione, era stata bandita una gara per chi avesse "vestito" il suo personal computer, o trasformato, nella maniera piu' singolare e fantasiosa: ebbene, i partecipanti erano almeno un centinaio e le loro elaborazioni lasciavano senza parole. Chiaramente non ho potuto fotografarli tutti, tantopiu' che ormai ero in grosso debito di batterie, ma quello che io avrei decretato come vincitore ve lo voglio proprio far vedere, ma credetemi, erano tutti piu' o meno su questo livello, anche se le elaborazioni piu' esasperate erano ad appannaggio di quelli fissi, da tavolo.
Ed ecco che e' terminata anche questa ennesima faticaccia, non me ne accorgo mai fintanto che giro per le fiere e le faccio, ma ogni volta aumento il numero delle foto e quindi del lavoro da fare poi neill'elaborare i resoconti. Questa volta sono ben 177 foto con le rispettive 177 miniature, tutte da mettere in ordine per quel che riguarda la luce, tutte da scontornare e da portare a 800x600 pixel e tutte da mettere in ordine sequenziale per le necessita' del resoconto. Nel futuro dovro' stare piu' attento... ;-))
Bene, finiamo qui, un caro saluto a tutti e... alla prossima.
Giorgio Donzello