Proseguendo questa carrellata sui sistemi utili a produrre resine di migliore qualita' e con minori o addirittura nulle imperfezioni, prendiamo ora in esame un modo completamente diverso da quelli esaminati finora; adesso parliamo di come lavorare le resine sotto pressione.
Ho volutamente tenuto questo sistema per ultimo poiche' esso impone l'uso di un compressore d'aria e questo attrezzo, utilissimo, come si nota da quante volte lo tiriamo in ballo, purtroppo non e' disponibile nel carnet degli attrezzi di tutti i fermodellisti.
Ultimamente, per le mie necessita' di riproduzione di particolari in resina, io sto usando proprio questo metodo che mi risulta meno macchinoso ed in qualche modo piu' spiccio.
Se possiamo pensare che il vuoto possa in qualche maniera "aspirare" le bollicine d'aria fuori dalla resina, egualmente possiamo pensare che la maggior pressione possa "spingerle" fuori da questa con l'ulteriore vantaggio che questa maggior pressione contribuisce anche a compattare la resina stessa.
Passiamo senza indugio alla realizzazione pratica del nostro nuovo attrezzo.
Io, per sveltire la sua esecuzione e non correre alcun rischio, ho utilizzato una pentola a pressione, si, una di quelle che si usano normalmente in cucina; dal suo coperchio, quello con il manico di chiusura, ho tolto la valvola di sicurezza (non preoccupatevi, per il nostro uso e con le avvertenze di cui parlero' non serve a nulla) e, recatomi presso il piu' vicino gommista, ho fatto applicare, nel foro orfano della valvola tolta, un'altra valvola, esattamente quella tipica delle gomme delle nostre automobili; fatalita' ha voluto che il foro fosse proprio della misura di una valvola per motocicletta, quindi non mi e' stato necessario eseguire nessun'altra operazione e la pentola a pressione e' tuttora ripristinabile come tale.
Questa e' l'unica operazione da eseguire; fatto questo il nostro attrezzo e' bell'e pronto; penso che nel panorama di tutti gli attrezzi che abbiamo preso in considerazione in Rotaie.it, questo sia l'attrezzo piu' facile da costruirsi!
Come abbiamo visto in "lavorare sotto vuoto", le operazioni da eseguire per produrre le resine che ci servono, sono esattamente le stesse, con l'unica differenza che al posto di togliere l'aria che e' all'interno della "scatola" noi, in questo caso, ne aggiungeremo. In pratica cambia solo la direzione in cui si muove l'aria.
Anche ora verseremo la resina negli stampi, porremo gli stessi sul fondo della pentola a pressione, chiuderemo il coperchio ed inaleremo aria compressa ad una pressione di 2-3 Atmosfere che equivarrebbe, paragonato al sistema sotto vuoto, alla realizzazione di un vuoto molto spinto; se ci limiteremo a questi valori di pressione la nostra pentola non ci dara' mai problemi, essendo studiata per pressioni ben maggiori, tantopiu' che non dovremo toccare, tantomeno rimuovere, sia la valvola di sfiato che sente ed elimina le sovrappressioni, sia la valvola di sicurezza che normalmente e' sotto forma di un grosso tappo di gomma nera e che garantisce la sicurezza finale.
Fatto questo, staccheremo il tubo di mandata dell'aria compressa ed aspetteremo il tempo necessario all'indurimento della resina. Trascorso questo tempo, faremo rientrare, attraverso la valvola di sfiato, l'aria nella pentola a pressione per poterla riaprire e toglierne il contenuto. Unico rammarico e' che il coperchio non sia trasparente, ma, al pari del "lavorare sotto vuoto" i risultati ci sorprenderanno per la qualita' delle resine che sapremo produrre.