Affilare

Nel nostro lavoro modellistico abbiamo molto spesso bisogno di affilare qualche utensile.

E' chiaro altresi' che non andiamo, o difficilmente andiamo, in qualche ditta specializzata in affilature con un bisturi o con una punta da trapano che non taglia piu', o che si e' spezzata in una posizione che si lascerebbe usare ancora per molto se solo potessimo affilarla ancora.

Normalmente e' piu' facile prendere un utensile nuovo, bisturi, lama o punta che sia, e usare quello. Se e' vero che una lama di un cutter costa pochissimo e trovo anch'io conveniente prenderne una nuova, non e' sempre cosi' vero con le punte da trapano, in special modo per quelle calibrate da 0,98 o 1,48 o 1,98 mm per esempio, o quelle ultrasottili, da 0,3 o 0,4 mm, oppure per quelle in metallo duro che costano una follia ed il cui "filo" e' egualmente soggetto a deteriorarsi. Il fermodellismo e' decisamente costoso di per se', ragione per cui, se e' possibile risparmiare qualche quattrino, da spendere eventualmente in altri attrezzi o in modelli, penso che sia meglio per tutti, anche per chi finora non ha badato a questi costi evitabili, perche' c'e' un gusto sottile nel fare queste cose, che va al di la' del risparmio in se', e' il gusto di aver fatto con successo un'altra cosa difficile, che magari non avevamo mai fatto, senza tener conto che l'attrezzatura, semplice e fattibilissima come tutte quelle che propongo in queste pagine, puo' essere utile anche in altre situazioni che nulla hanno a che vedere con l'affilatura.

Prendiamo in esame le lame, innanzittutto. Ognuno di noi ha molte lame che non sono quelle dei cutter; cioe' quelle in cui non si rompe il primo pezzetto, presegnato, per poter usare quello successivo ancora nuovo; parlo delle lame classiche di coltelli, coltellini, bisturi e quant'altro, che dobbiamo assolutamente affilare, pena l'inutilizzo. Ebbene, per poter eseguire questa operazione, ci sono in commercio e si possono acquistare sia presso i negozi di ferramenta che in giro per i mercati rionali delle "pietre" particolari che, ad acqua od a olio, servono proprio a questo scopo. Il tipo piu' diffuso e' quello "ad acqua" per la falce che vediamo nella foto sottostante, che ha la forma di una spoletta, sottile ed allungato, normalmente ha una "grana" grossa ed e' poco adatto ad affilature delicate, ma ce ne sono a forma parallalepipeda, che si distinguono per la grana dell'abrasivo che hanno: grana relativamente grossa, ma molto piu' fine di quelle per falce, sono "ad acqua", grana molto sottile sono "ad olio".

Acqua ed olio servono, con l'uso di queste pietre, per "ammorbidire" gli effetti che lo strofinamento dell'attrezzo avrebbe sul "filo" tagliente, cioe', versando poche gocce di olio sulla pietra e strofinando poi l'utensile su questa zona oliata, con movimenti circolari, si ottiene un filo del tagliente molto piu' preciso e perfetto che se la stessa operazione la si facesse "a secco", cioe' senza l'uso di olio (o di acqua per quelle adatte a questo liquido).

Gironzolando per le ferramenta, come ho gia' detto piu' volte, non prendo mai quel solo che mi serve in quel momento e me la filo; normalmente curioso per vedere quali altre cose potrebbero essermi utili, e, in una di queste occasioni ho trovato una pietra molto interessante, cioe' con due facce diverse, una a grana piu' grossa per molare ad acqua ed una con la grana sottilissima per molare ad olio e ve la inserisco qui sotto per farvi vedere come si presenta. Per questa doppia mola, delle dimensioni assai limitate, ma adattissime alle nostre esigenze, ho costruito una scatolina in legno, divisa anch'essa in due meta' e, se la si apre da una parte, restera' sopra e quindi disponibile, la mola ad acqua, mentre, se la si aprira' dall'altra, restera' sopra la mola ad olio, cosi', semplicemente, senza mai sporcarsi le mani, si ha sempre quel che serve in primo piano; puo' essere un'idea per qualcuno che ama il fai da te.

  

Per aiutare nell'affilatura delle punte da trapano ci sono in commercio vari attrezzi, in genere professionali con goniometri dappertutto e regolazioni micrometriche degli angoli, normalmente abbastanza costosi, pero' in mezzo ai tanti sono riuscito a scovare un trappolino, semplice semplice che costa poco e che funziona molto bene anche se non e' cosi' preciso negli innesti come sarebbe giusto aspettarsi da una ditta tedesca; comunque funziona benissimo e l'unica nota negativa e' quella che non arriva a gestire punte sotto i 2 mm. e questo, per noi, e' un grosso problema, visto che la quasi totalita' dei fori modellistici sono addirittura sotto il mm. Pero' io non faccio solo modellismo, qualsiasi lavoro serva fare in casa io lo faccio, senza contare che spesso per farsi gli attrezzi che poi si usano in modellismo, si usano punte piu' grosse del 2. E' un buon attrezzo ed io lo uso da anni ormai per affilare le punte normali; si puo' regolare l'angolo tra i taglienti da 80 a 130 gradi e si puo' decidere per un angolo di spoglia a piacere, posizionando semplicemente i taglienti entro un range inciso sulla plastica con cui e' fatto; e' prodotto dalla Kaindl Schleiftecnik e ve lo mostro qua sotto.

Pero', come abbiamo visto, il nostro problema, normalmente, e' sotto i due mm, non sopra. Che fare allora?

Qui piu' che trovare l'abrasivo giusto la cosa da fare e' quella di vedere quello che si sta facendo, anzi nei casi delle punte da 0,3 o 0,4 e' quello di vedere la punta, tanto e' minuta, soprattutto per chi ha la mia eta', o piu'; eta' che notoriamente non regala acutezza visiva, bensi' ti fa istintivamente scalare verso i treni da giardino in scala G per poter gustare ancora i treni senza l'uso degli occhiali.

Per risolvere questo fastidioso problema io ho escogitato un piccolo attrezzo, facile da farsi, che prevede solamente un monocolo di quelli che normalmente usano gli orologiai per cavarsela nel loro lavoro, un filo di ferro abbastanza robusto e una tavoletta in cui piantare un'estremita' del filo di ferro.

Ecco quanto bisogna avere:

Un monocolo come quello che vediamo adoperare dagli orologiai, dicevo, ma anche altre categorie li usano, gli orefici, gli odontotecnici ed altre ancora. Dovremo poi modellarci un supportino di fil di ferro abbastanza robusto al fine di farci tenere in posizione il monocolo in modo che possiamo lavorare con il dischetto sotto di esso ad una distanza tale che, stando con il busto eretto e il lato esterno delle mani appoggiato sulla tavoletta di supporto, noi possiamo vedere gli oggetti da lavorare perfettamente a fuoco e, siccome siamo appoggiati, non avremo mai modo di andare mai fuori fuoco, al massimo andremo fuori del campo visivo, ma e' un attimo rimettersi in linea.

Ok, a questo punto con poco ci siamo fatti lo strumento, ma le punte, soprattutto quelle piccole o piccolissime, come le dovremo affilarle? Per rispondere a questa domanda dobbiamo guardare da vicino com'e' fatta una punta da trapano, magari ingrandendone una ed osservando quali siano le sue particolarita'. Come possiamo vedere dalla prima foto sottostante, i taglienti sono all'incirca in linea l'uno con l'altro e formano un angolo, se ipoteticamente sezionassimo la punta per lungo, di circa 120 gradi. Le punte, come le frese sono costruite per girare con moto orario nel senso dell'avanzamento della foratura e, quindi, dovranno avere un angolo di spoglia, dopo il tagliente, come i ferri da tornio e tutti gli utensili che devono asportare un truciolo.

Vista assialmente, dal lato della punta, che e' il nostro punto di vista quando quando ci accingiamo ad affilarla, ovviamente il senso di rotazione diventera' antiorario, quindi se prendiamo il tagliente di destra ad esempio, quello con la scritta "tagliente" in bianco della foto sottostante, l'affilatura dovra' essere fatta badando che il tagliente sia perfettamente orizzontale davanti a noi, e questo si ottiene facilmente e con discreta precisione anche con le punte piccolissime se mentalmente pensiamo che la punta sia divisa da due linee, perpendicolari tra di loro e di cui la prima, quella orizzontale, passi idealmente per i due taglienti e la seconda, quella verticale, che dovra' essere perpendicolare a noi che affiliamo, passi per il centro della punta e corra lungo la linea formata dai bordi destri delle scalfature scaricatruciolo, quelle a spirale che partono dal codolo e corrono per tutta la punta fino alla sua sommita'; E' una cosa semplice ma non e' cosi' facile da spiegare, le foto ed i disegni spero che aiutino la perfetta comprensione.

Nellla speranza di aver messo bene in evidenza come, tenendo verticali i due bordi destri della spirale scaricatruciolo, automaticamente noi ci troveremo allineati ed orizzontali i due taglienti, questo perche' nelle punte piccolissime e' molto piu' facile seguire l'andamento della spirale scavata che la posizione dei taglienti che risultano quasi invisibili, specialmente nelle punte molto consumate o addirittura spezzate. In pratica dovremo posizionare la punta in modo che il bordo destro della scalfatura scaricatrucioli vada a morire tra i taglienti esattamente al centro dello spessore della punta stessa. Ripeto, non e' facile esprimere a parole questa semplice cosa, ma spero che abbiate capito bene. A questo punto non resta che capire come posizionare il dischetto abrasivo che affilera' la punta ed il gioco sara' fatto.

Per quest'ultima parte mi affidero' ad un disegno, sperando che sia piu' chiaro di tante parole che comunque provero' egualmente ad usare a suo compendio.

In pratica dobbiamo inizialmente posizionare la punta ed il manipolo (su cui sara' montato il dischetto abrasivo) lungo un unico asse che corra lungo i due elementi. Fatto questo, dovremo inclinare il manipolo, solo il manipolo e non la punta, di circa 30 gradi verso la nostra destra e poi ancora inclinare nuovamente il manipolo di circa una decina di gradi verso di noi. Naturalmente dovremo ripetere la stessa operazione per affilareil secondo tagliente, dopo aver ruotato la punta di 180 gradi. Se avremo posizionato per bene la punta con i taglienti paralleli a noi, l'affilatura risultera' assolutamente corretta; l'unica avvertenza che si dovra' avere a questo punto, sara' che dovremo stare attenti che i due spioventi siano uguali ed il centro dei taglienti corrisponda con il centro della punta, questo e' molto importante, ma per verificare questo il nostro monocolo sara' efficacissimo. Qualche prova su punte date per spacciate ci dara' quella familiarita' e quell'esperienza necessarie a padroneggiare la cosa e, da questo momento in poi, tutte le nostre punte taglieranno e non scalderanno piu' solamente il pezzo da forare.