Le Giornate Fiorentine 2005

VI GIORNATE FIORENTINE edizione 2005
23 - 24 Aprile
GMFF - Museo Scala N Leopolda - ASN

 

Grandissime !!!
Le "Giornate Fiorentine" sono un appuntamento veramente grandissimo ed imperdibile per tutti gli appassionati di fermodellismo! Di anno in anno diventano sempre piu' complete e sempre piu' dense di avvenimenti importanti che le fanno apparire come il momento piu' alto del nostro hobby. Penso che nel futuro solo cause di forza maggiore me ne potranno far perdere un appuntamento.

Le "Giornate", per me, non sono una cosa nuova, ma confesso che una certa lieta eccitazione non mi ha aiutato molto nel prendere il sonno la sera prima della partenza, potrei dire di non aver dormito per niente, il sapere di ritrovare tanti cari amici, in un ambiente stupendo e di poter parlare di treni e di modelli per due giorni, sono qualcosa di talmente appagante che mi genera dentro una certa elettricita'.

Partito di buon mattino in compagnia di un paio di amici, Ezio e Mauro, senza particolari intoppi siamo arrivati alla "Leopolda" un po' prima delle dieci, l'ora giusta per cominciare alla grande una splendida giornata. Infatti, proprio all'ingresso, si stava organizzando un bel brindisi di benvenuto per tutti gli appassionati, a base di Magnum di Champagne (Veuve Cliequot) dell'ottimo vino rosso toscano e salame. Inutile dire che e' stata subito festa grande. Ecco qui sotto la foto dei "resti" del festeggiamento.

A fare gli onori di casa, quest'anno, c'era una nuova signora, la 940 008, sorella di quella ormai abituale. La 940.047 ci ha lasciato definitivamente. La 940 fa sempre un certo effetto, grande, maestosa, anche se stavolta un po' dimessa nell'abito, ma e' solo questione di un po' di tempo, perche' i ragazzi del Museo cominceranno presto a curarla per farle riottenere l'antico e dovuto splendore. Eccola qui sotto con il Presidente del Museo ed altri appassionati.

Naturalmente era attorniata da molti altri mezzi ed "accessori" ferroviari, ma, avendone fotografati alcuni gia' l'anno passato, direi di andare a vederli in quell'altra pagina, quella della recensione delle Giornate 2004, per non appesantire oltremodo la presente. L'ambiente del Museo e' veramente simpatico e molte famigliole con bambini vi hanno fatto una capatina nei pomeriggi sia di sabato che di domenica. Il pomeriggio della domenica, poi, e' stato allietato anche da una bella 625 in scala grande, di fattura veramente pregevole, che, su un apposito binario allestito nello spazio del Museo, ha fatto un'infinita' di andirivieni, con bambini a bordo, figuratevi la loro felicita'. Ecco una foto della macchina e dell'allestimento del binario.

Un po' fuori argomento, ma sempre molto apprezzata, specialmente durante questo week-end in cui si svolgeva il GP di Imola, faceva bella mostra di se', proprio vicino alla 940.008 padrona di casa, una Ferrari 308 GTS, un po' passatella, ma sempre piu' che desiderabile.

Appena all'interno della "Leopolda" ricevevano gli ospiti il segretario ASN, Mauro Porcelli e il Presidente dell'associazione, Antonio Rampini. Ecco il grande segretario al suo posto di combattimento, non appena la ressa si era calmata un po'.

Nel frattempo, gia' dalle 10 e 30, si svolgeva il primo dei Master in programma, quello di Luca Patuzzi sulla costruzione degli edifici in cartoncino; questo e' uno dei Master piu' ambiti, innanzittutto per la bravura del docente, e poi per le infinite possibilita' di creazione e di personalizzazione del plastico che, una volta imparata la tecnica, vengono offerte al modellista. L'argomento di questo appuntamento era la costruzione di un casellino, uno di quelli vicini ai passaggi a livello, molto tipici del paesaggio FS.

Con questo Master si chiudeva la prima mattinata e si andava tutti a mangiare un boccone, sempre nell'ambito del Museo, all'ingresso, dove si era posizionato uno di quegli ambulanti tuttofare. Trovo molto indovinata questa soluzione, poiche' l'andare fuori, per ristoranti, come nel passato, avrebbe fatto perdere molto tempo in piu' e avrebbe rallentato tutta la sequenza del programma. Ottima questa idea.

Subito dopo il "pranzo", alle 14, si e' tenuta l'assemblea annuale dei Soci ASN in cui il relatore, ovviamente il Presidente Antonio Rampini, ha illustrato le iniziative del 2004, ha parlato delle prospettive 2005 ; alla fine, si e' approvato il bilancio 2004. In questa atmosfera sono state anche consegnate simpatiche targhe ricordo al Presidente del Museo della scala N ed a tutti i "docenti" dei Master

Sempre nella stessa sala, subito dopo l'assemblea dei Soci, c'e' stata la conferenza stampa in cui tutte le Ditte presenti hanno avuto modo di parlare delle novita' in consegna o di illustrare quelle imminenti. Si sono succeduti, cosi', Marisa Addomine in rappresentanza della Walschaert, Luca Patuzzi con le sue novita' in cartoncino, Guido Fraticelli per Fratix, Alessandro Pone con i suoi camioncini in N e una bellissima Ale 840, Antonino Iraci (Irmodel) con le sue carrozze a cuccette, il Pendolino prototipo e i carichi per carri, poi ancora io stesso che ho annunciato la mia intenzione di far nascere in Italia una entita' di altissimo livello, sul tipo di Euromodell F.P., che si chiamera' Locomodel e di cui parlero' nella pagina ad essa dedicata, per finire con il grande Mario di Fabio che ha illustrato la sua creatura in scala H0, il E444 prototipo, anche con l'ausilio di filmati originali dell'istituto Luce e con la testimonianza del macchinista che l'ha tenuta a battesimo nella sua prima uscita dalle officine; un grandissimo momento di emozione.

Ecco qui sotto le varie vetrinette degli espositori con le novita' in evidenza

Fratix
Irmodel
Alessandro Pone
Walschaert - Donzello
Mario di Fabio

Immediatamente dopo questo, c'era il mio master sulla Fotoincisione; purtroppo i 40 minuti di ritardo con cui abbiamo cominciato, hanno seriamente pregiudicato il completamento da parte dei partecipanti, pur senza tutti gli ammenicoli, del modello che era il tema di quest'anno: il Tobruk.

Devo dire che, comunque, gli "allievi" si sono dati da fare moltissimo e molti Tobruk erano a buon punto, quando abbiamo dovuto smettere. Molte le domande e tutte piu' che pertinenti, inoltre avevo un coequipier d'eccezione, Riccardo Olivero, non so se mi spiego.

Questi Master sono veramente utili, perche' riescono a smitizzare qualsiasi difficolta' e a dimostrare quanto facile sia, una volta che si e' presa la mano, affrontare qualsiasi argomento, con padronanza e sicurezza. Questo vale per il DCC, per le case in cartoncino, per la vegetazione in scala e per qualsiasi altra cosa. Tornando alla Fotoincisione, per esempio, e naturalmente non sono gli unici, guardate qui sotto cosa siano riusciti a fare, proprio partendo dai Master delle Giornate Fiorentine precedenti, Mario Malinverno e Nino Iraci, con la Fotoincisione. Incredibile, vero? Invece e' la pura realta' e, udite, udite, questo e' il loro primo lavoro... non oso pensare cosa riusciranno a fare nel futuro, ma io sono orgoglioso di questo successo perche' per un po' e' anche un successo mio. Guardate con attenzione questo 626 di Mario e la sua lastrina; la base meccanica e' di Tibidabo, ma con questo nuovo vestito direi che e' anche migliore di quello, in H0, di Roco. Fate attenzione a tutto, zigrinature finissime, pantografi ecc. e poi pensate pure che questa stessa cosa la potreste fare anche voi stessi, se solo vi ci metteste con un po' di calma, di determinazione e di attenzione alle cose dette durante questi tre Master, tutto comunque riportato sulle pagine di Rotaie.it, dedicate alla Fotoincisione, per chi non avesse avuto modo di presenziare personalmente ai Master a cui ci riferiamo. Ecco qui sotto il modello di Mario pressoche' finito, la foto della relativa lastrina fotoincisa che, tra l'altro, ha messo a disposizione di tutti i soci ASN, e alcune foto del modello ancora da verniciare. Di seguito trovate le ringhiere e le casse dell'ETR 401 di Nino; non ci sono piu' limiti.

Niente piu' di queste foto dimostrano quanto siano utili i Master e quanto la direzione presa dall'ASN sia la piu' giusta e la piu' proficua; tantopiu' in un panorama produttivo come quello italiano, fatto di niente, in cui ci si bea di una qualsiasi schifezza di Del Prado o della CIL, e la si modifica, la si corregge, la si coccola fino a farla diventare un vero modello degno di questo nome. Tra le mille cose che ho visto alle Giornate, ve ne riporto una, significativa e attinente a quanto ho appena scritto; date un'occhiata a questo E646 di prima serie elaborato e motorizzato da Fabrizio Mungai. Inizialmente era solo un pezzo di plastica senza vita e solo vagamente somigliante all'E645. Ebbene ... l'ha preso, l'ha smontato, l'ha scavato, l'ha modificato ovunque, con due motorini di lettori CD, uno per carro, l'ha motorizzato, l'ha dipinto egregiamente nei classici colori dei primi E 646 e ... guardate...

Tra le cose notevoli, non solo la magistrale opera di Fabrizio, guardate questo scambio autocostruito da Marco Antonelli (anche per fare queste cose, su Rotaie.it potete trovare una interessantissima pagina di Riccardo Olivero), e' una delle tantissime cose fantastiche che giravano alle Giornate.

Ma le cose belle erano ovunque, sia sotto l'aspetto museale che sotto l'aspetto modellistico. Come non parlare delle vetrinette della sala di ingresso, stracolme di ogni ben di Dio? In quelle vetrinette c'erano elaborazioni e modelli autocostruiti di grandissima fattura, costruiti da valenti artigiani come Olivero, Zanatta e LineaModel e da bravissimi appassionati, come Luca Petruzzo o Maraviglia. Tralasciando le cose piu' note, ecco qui sotto una carrellata di modelli da lasciare senza fiato; guardateli pure con calma, questo e' il livello di qualita' a cui deve tendere ognuno di noi in qualsiasi cosa che fa.

Che ne dite, ne valeva la pena? Ma non e' ancora tutto, perche' non ho ancora parlato dei plastici che erano presenti.. C'era, ovviamente, il plastico in H0 del GMFF e il grandissimo plastico in scala N del Museo in cui, tra l'altro, ho fatto scorrazzare per un bel po' il Tobruk che avevo preparato nei giorni precedenti alle "Giornate"

Mi soffermo un attimo proprio su di questo plastico in cui ha scorrazzato il nostro giocattolino. Innanzittutto e' grandissimo, occupa varie stanze del Museo e cambia Nazione ad ogni stanza; e' un'opera veramente ciclopica che piano piano sta intravvedendo la sua conclusione. Ogni Nazione e' connessa alle altre, ma puo' anche vivere di vita propria, potendosi liberamente o chiudere il circuito obbligando cosi' i treni a rimanere nell'ambito di una sola Nazione, o lasciarlo aperto e permettere ai treni di passare da una stanza all'altra fino al completamento di tutto il percorso. Oggi e' quasi finito, dicevo, manca solo la Svizzera che, comunque, ha gia' tutto il binario posato e funzionante, si tratta di allestire il paesaggio. In ogni modo sono molto bravi e stanno facendo le cose per bene; guardate le foto qui di seguito per giudicare l'ottimo livello di verosimiglianza raggiunti. A tal proposito ricordo a tutti che in quel di Stoccarda, nel 2003, la rivista Eisenbahn Kurier si e' scomodata, portando con se' attrezzature incredibili, per venire allo stand ASN a fotografare un magistrale castello eseguito da un grandissimo modellista di qui: Sergio Chellini. Quella riprodotta qui sotto non e' che una piccola parte del grande plastico, quella in cui ho giocherellato con il Tobruk, ma il livello e' comune a tutto il resto.

Non mi dilungo oltre con il grande plastico del Museo, che peraltro ho fotografato anche in altre occasioni, perche' voglio riservare un po' di spazio ad un'altra opera notevole, quella di Giorgio Calzoni di Bologna e del suo socio modellista, un altro Giorgio (che Giorgio sia un nome propedeutico alle grandi opere fermodellistiche?). Gia' detentori di uno dei piu' grandi e bei plastici in stile americano del globo, si sono presi il lusso di costruirne un altro che, a differenza del primo, e' smontabile e trasportabile. Questo super-mega plastico era posto nella sala di ingresso del Museo, giusto alle spalle della segreteria ASN e, devo dire, dominava la scena con le sue dimensioni e la sua bellezza.
Praticamente era un anello che si richiudeva su se' stesso in una enorme elicoidale che, oltre a servire per portare i treni da un livello ad uno molto superiore, fungeva anche da serbatoio di convogli pronti a partire. Il plastico era completamente digitalizzato e presentava una dopo l'altra, doppie e triple trazioni con sequele interminabili di carri, anche 25 e perfino piu' di trenta, una cosa impressionante per noi comuni mortali abituati al D343 con due o tre vagoncini su di una linea secondaria scalcinata.
Su questo plastico, stupefacente in ogni sua caratteristica, faro' una pagina separata in cui, coadiuvato dall'autore, cerchero' di svelarne le inusuali caratteristiche. Al momento, desidero chiudere proprio con esso questa lunga chiacchierata sulle "Giornate Fiorentine 2005" perche' e' stata la sorpresa coreograficamente piu' consistente e di piu' grande effetto.

Un grosso ringraziamento vada a tutti coloro che hanno contribuito ad organizzare questo capolavoro di aggregazione e di amicizia che sono le "Giornate".

 

Links alle pagine dei Master

 

Giochiamo meglio con i nostri plastici

Costruzione degli Edifici in Cartoncino

Costruire la Vegetazione in Scala

Costruiamo col Polistirene

La Fotoincisione - Atto III

 

 

Arrivederci alle "Giornate" 2006